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Comunicato del Circolo PD Berlino sulla situazione nella Striscia di Gaza

Al Segretario del PD,

Alla Segreteria del PD Germania,

Al Capo delegazione dei S&D,

Ai Circoli PD in Europa,

Il Circolo PD Berlino ha deciso di scrivere una lettera aperta per esprimere la sua forte preoccupazione circa la situazione tra Israele e Palestina.

Dopo la decisione del governo israeliano di intensificare i bombardamenti sulla Striscia di Gaza e di procedere con l’invasione via terra, la situazione è precipitata in modo drammatico. In base ai dati diffusi in questi giorni da Unicef, sono 200 i bambini palestinesi rimasti uccisi durante i bombardamenti israeliani, oltre 1000 le vittime accertate in questi giorni e migliaia di sfollati e profughi che stanno cercando di lasciare la Striscia.

Anche il Segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede ad entrambe le parti in disputa, l’autorità di Governo di Gaza (Hamas) e Israele, il cessate il fuoco immediato con il seguente invito e monito: “smettete di combattere, incominciate a parlare e andate alla radice del conflitto (…) Nessuna attività militare servirà a raggiungere questo scopo. La sicurezza di Israele, se ottenuta con le armi, è una sicurezza effimera”.

Noi pensiamo che le riprovevoli tattiche ciniche di Hamas, tra cui l’utilizzo degli scudi umani e l’esasperazione voluta della tensione con il conseguente drammatico aumento delle vittime civili, non sono una giustificazione sufficiente per la reazione israeliana che viene quasi unanimemente considerata eccessiva e spropositata. Anche nella situazione attuale Israele deve essere chiamata nuovamente a formulare, nel suo stesso interesse e in quello della comunità internazionale intera, una coerente ipotesi di pace con la controparte. Da molto tempo è difficile trovare segni di una tale politica negli atteggiamenti di Israele che si manifesta invece di preferenza in espressioni punitive fino alla palese lesione del diritto altrui che viene giustificata mediante un diritto alla difesa spinto oltre il lecito. Tale politica impedisce alla base ogni possibile rappacifazione, pregiudicando il consolidamento in entrambi i campi di posizioni moderate favorevoli a un accordo, causa un inasprimento del conflitto e mina seriamente in prospettiva la stessa esistenza di Israele.

In Europa solo la Gran Bretagna, nella persona di Ed Miliband dei Labour, si è espressa in forte contrapposizione all’azione militare di Israele, mentre gli altri Paesi hanno preferito rimanere in silenzio.

Con questa lettera il Circolo PD Berlino vuole esprimere tutta l’amarezza per le tante vite civili, innocenti, spezzate da questa guerra. Fa proprie le parole del Segretario delle Nazioni Unite, condannando fermamente la via della guerra e chiedendo a chi ha la responsabilità e il potere di intervenire di farlo, per ristabilire al più presto la pace tra Israele e Palestina.

L’Unione Europea non può restare nel silenzio in cui si è costretta. Dobbiamo condannare fermamente ogni azione compiuta a danno delle popolazioni inermi, che già soffrono condizioni di vita tragiche. Hamas e Israele devono trovare una strada alternativa alla guerra.

Questa lettera non vuole essere un atto politico di partigianeria per questa o quella fazione, ma una dichiarazione sincera e piena di dolore, per le tante vite innocenti spezzate da bombardamenti e rappresaglie. Israele interrompa l’invasione e i bombardamenti, le forze di pace abbiano libero accesso al territorio di Gaza per risolvere quella che ormai è diventata un’emergenza umanitaria, specie per le centinaia di bambini rimasti feriti.

Ci consideriamo amici sinceri di Israele e siamo sinceramente preoccupati per le gravi manifestazioni rinnovate di antisemitismo. Come tali pensiamo che sia non solo nostro diritto ma anche nostro dovere richiamare un paese amico ai valori che furono fra l’altro la base per la fondazione del suo stato.

Questa tragedia non può essere ignorata. E come questa nemmeno la drammatica situazione in Siria. C’è bisogno di una vera politica estera europea, che tenga presente l’importanza dei valori sanciti nella sua carta dei diritti e che si faccia portatrice delle istanze di pace tra i popoli, oggi tra Gaza e Israele.

Il Circolo PD Berlino




Stammtisch del mese di luglio

In questo periodo estivo lo Stammtisch non ha un calendario regolare. Quindi provvederò ad una comunicazione specifica per ciascun incontro, fino alla definizione di un calendario fisso.

Lo Stammtisch del Partito Democratico di questo mese si terrà in data 07 luglio 2014, dalle ore 19.30 presso il Café Orange, Oranienburgerstrasse 32 come di consueto.

 

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Federico Quadrelli

Presidente del Circolo PD Berlino




Incontro con il PSOE a Berlino al Landesparteitag della SPD

Il 17 maggio 2017 si è tenuto il Landesparteitag della SPD di Berlino e ho partecipato come attivista del PES e come Presidente del Circolo PD di Berlino.

Ospite d’onore dell’incontro Felipe Gonzalez Marquez amico di Willy Brandt e padre della socialdemocrazia spagnola, nel periodo successivo alla morte del Dittatore Franco. Un incontro importante, un intervento forte e carismatico: ecco un leader autorevole e credibile, è una rarità che viene dal passato. Un pregio averlo ancora qua e un onore per me aver ascoltato le sue parole.

L’incontro con il PSOE è andato avanti nel tardo pomeriggio con l’evento elettorale organizzato da José Manuel Fuertes, Segretario Generale del PSOE Berlin, per la presentazione della candidata al Parlamento Europeo, Angela Sabater. All’incontro era presente anche Miriam Herrero, Segretaria Generale del PSOE Europa.

Un incontro per me molto importante. Ho ascoltato con attenzione gli interventi degli ospiti. C’era passione, voglia di cambiare realmente le cose e tantissima competenza. Persone che hanno l’amore per la politica, che lo dimostrano e non se ne vergognano. Mi sono sentito a casa, confortato dal fatto di essere con persone che condividono con me idee, ideali e aspettative da questa Europa che si sta per delineare.

Angela Sabater parla di un’Europa Luminosa da costruire, dell’importanza dei giovani e della necessità di essere, come socialdemocratici, altro dai conservatori. In questi anni la distinzione sembra non esserci stata. Un’autocritica forte, unita alla consapevolezza che il solo cambiamento positivo ci potrà essere se tutte le forze socialdemocratiche d’Europa agiranno assieme e se i cittadini voteranno. Il voto, altro nodo critico che Miriam Herrero spiega bene, dipende dalla crisi della politica tradizionale, dal venir meno della fiducia che i cittadini hanno riposto in passato in chi ci ha preceduti.

Ma non siamo tutti uguali, non siamo tutti ladri né corrotti. La maggior parte di noi fa politica perché ci crede, gratuitamente e con un solo grande scopo: cambiare il mondo in meglio, per noi e per le generazioni future, poggiandoci sugli insegnamenti dei nostri padri e nonni, che in circostanze diverse, in Spagna come in Italia, in Francia come in Germania, hanno dovuto lottare per i diritti che oggi a noi sembrano dovuti e ovvi.

I populismi non hanno un programma da offrire, non gli occorre. Vivono sui nostri insuccessi e sulle nostre titubanze. Dobbiamo dimostrare ai cittadini e alle cittadine d’Europa che siamo affidabili e che il voto, il 25 maggio, a Martin Schulz, ai partiti della famiglia socialista  non sarà un voto perso. Noi cambieremo davvero l’Europa, per il bene di tutti.

Federico Quadrelli

Presidente del Circolo PD Berlino

 




Una festa del primo maggio davvero europea!

La festa del lavoro, una celebrazione importante che riunisce ogni anno migliaia di persone per celebrare i diritti e la libertà. Il lavoro è dignità ed è nostro dovere ricordarlo a chi, un po’ ovunque, cerca di farcelo dimenticare.

Per la prima volta il Partito Democratico ha partecipato come membro del Partito Socialista Europeo alla manifestazione di Berlino. Per la prima volta la bandiera del PD era assieme a quella degli altri partiti della famiglia socialista europea. Abbiamo sfilato con la candidata SPD di Berlino, Sylvia-Yvonne Kaufmann e con altri esponenti della SPD locale come Jan Stöß, Cansel Kiziltepe e Dilek Kolat.

Le forze di estrema destra stanno avanzando in modo allarmante ovunque. In Germania, come ha ricordato oggi la candidata Kaufmann alle varie iniziative a cui abbiamo presenziato, non c’è uno sbarramento e i partiti come l’NPD possono entrare nel Parlamento Europeo anche con una percentuale bassa. I neo-nazisti non devono entrare nel Parlamento Europeo, non possiamo permetterlo. Ma il nostro impegno non si limita a questo, è imperativo arginare le forze di destra, euroscettiche e populiste, come AfD in Germania, FN in Francia, FI e M5S in Italia.

Per dare un significato più forte a questa campagna elettorale abbiamo partecipato assieme alla SPD agli incontri nei vari Bezirk. Con noi anche attivisti PES del PSOE spagnolo, del Parti Socialiste (PS) francese, del Socialistische Partij (SP) olandese, del Sozialistisce Arbeiterpartei (SAP) svedese e dell’Arbeiterpartei norvegese (AB).

Questo primo maggio è stato un primo maggio davvero europeo. Il nostro impegno per un’Europa migliore, solidale e sociale che restituisca dignità al lavoro e che ridia speranza a un’intera generazione. Insieme per Martin Schulz Presidente della Commissione Europea, per una vera Europa Unita, contro ogni populismo e contro ogni deriva nazional-fascista post-moderna.

Federico Quadrelli

Presidente Circolo PD Berlino




L’8 marzo a Berlino con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Articolo tratto dal sito pdgermania.de

L’evento dell’8 marzo è conosciuto come la festa internazionale delle donne. In questa occasione la donna viene celebrata, vengono denunciate le disparità che esistono nella società e gli uomini, di norma, si limitano a regalare un mazzo di mimosa all’amica, alla moglie o alla fidanzata, credendo così di aver assolto al loro dovere.

Finita la festa, la routine torna quella di sempre e, anno dopo anno, le cose non cambiano. L’errore è di concepire l’8 marzo non come un giorno di denuncia e di critica al sistema di cui facciamo parte, bensì una festicciola glamour in cui molte donne (diciamo la verità) gioiscono nel dire “è il mio giorno!” e molti uomini si sentono “in obbligo” di fare qualche cosa di carino: “massì, oggi è il loro giorno…” con un approccio, ancora una volta, fortemente maschilista.

Il problema, però, non è universale. Se in Italia la struttura patriarcale è ancora forte e dominante, come sostengono sociologi e psicologi, altrove le cose sono assai diverse.  Per la prima volta, infatti, ho assistito ad una manifestazione dedicata alle donne, dove la donna non era affatto “celebrata”, dove non c’erano mimose e dove, udite udite, la presenza di ragazzi e uomini era grandissima.

Alla festa della donna, a Berlino, ho partecipato su invito della SPD e assieme alla capolista per le elezioni europee Sylvia-Yvonne Kaufmann. Abbiamo preso parte al corteo che da Gesundbrunnen ha raggiunto Rosa Luxemburg Platz, circa 1 ora e 30 minuti di marcia, con musica e balli.

La cosa che più mi ha colpito è stata  la fortissima presenza di uomini, giovani e meno giovani, dimostrando che altrove la “questione femminile” è anche una “questione maschile“. Sì, perché quando si parla di parità non è possibile immaginare che la discussione includa solo le donne. Senza la controparte, gli uomini, non è possibile affrontate i temi della disuguaglianza di genere nel lavoro, nell’educazione e nella vita quotidiana.

Al corteo, inoltre, erano presenti donne e uomini di nazionalità diverse. Un gruppo mi ha particolarmente colpito, quello delle donne col velo che manifestavano accompagnate dai propri mariti e passeggini a seguito. Anche in questo caso, grande stupore e gioia.

La questione maschile è dunque il vero nodo da sciogliere. Il punto è come gli uomini si rapportano con le donne, ma soprattutto, come essi si rapportano con se stessi.

Solo con la consapevolezza che i problemi delle donne riguardano anche gli uomini, si può pensare di poter intervenire concretamente sulle disuguaglianze che ancora caratterizzano il nostro Paese, e soprattutto è importante che le donne stesse acquistino coscienza di questo fatto.

Allora, un buon otto marzo a tutte le donne e a tutti gli uomini.

Federico Quadrelli

Presidente Circolo PD Berlino




Metti in circolo il pittore

Anche il Circolo del PD di Berlino ha deciso di aderire all’iniziativa del blogger Antonio Sicilia sponsorizzata dal PD nazionale “Metti in circolo il pittore“, per manifestare il dissenso rispetto agli effetti che la riforma Gelmini ha avuto sull’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole superiori italiane.

PD

L’Italia ha un patrimonio artistico straordinario, che rappresenta un settore economico purtroppo non valorizzato. Anche per questa ragione non sono comprensibili le ragioni che hanno portato alla scelta di eliminare la storia dell’arte da molti istituti superiori, tra cui quello ad indirizzo turistico, o di ridurla sensibilmente nei licei.

Attraverso questa iniziativa abbiamo manifestato un dissenso, ma anche valorizzato l’impegno e la professionalità di chi vive d’arte. L’iniziativa d’apertura aveva un valore simbolico, infatti, in tutti i circoli PD d’Europa si sono tenute manifestazioni simili: lezioni di storia presso i circoli, visite guidate ai musei, mostre e incontri con artisti di vario genere.

Come Circolo PD Berlino, abbiamo deciso di organizzare un vernissage collettivo, per questo vogliamo ringraziare gli artisti che hanno partecipato all’iniziativa con le loro opere e con la loro testimonianza. Grazie a Kollektiv LiebermannstraßeGiovanni Orlando, Fulvio Pinna e Christian Riminucci.  Un ringraziamento anche alla curatrice, Alessandra Manca.

Federico Quadrelli

Presidente Circolo PD Berlino




Come si vota alle elezioni europee 2014?

Le prossime elezioni europee si terranno tra il 22 e il 25 maggio 2014 come deciso dal Consiglio europeo. Potranno partecipare al voto tutti i cittadini aventi diritto al voto di tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Come PD Berlino sosteniamo la lista dei candidati che il PD Nazionale presenterà a breve, e invitiamo tutti a partecipare attivamente alle consultazioni.

Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo coinvolge tutti gli Stati membri. Inoltre, per la prima volta sono state presentate liste unitarie a livello europeo, il che è un grande passo avanti per la costruzione di un vero spazio politico europeo. Il capolista del PSE è Martin Schulz, già Presidente del Parlamento Europeo, mentre per la circoscrizione di Berlino troviamo, tra le altre e tra gli altri, Sylvia-Yvonne Kaufmann, che abbiamo avuto il piacere di incontrare qualche settimana fa.

Il voto degli italiani all’estero

L’elettore italiano residente all’estero (iscritto AIRE)  può optare per il voto per i candidati del Paese in cui risiede; in tal caso voterà presso i seggi istituiti dalle Autorità del Paese di residenza estera previa domanda al competente ufficio elettorale tedesco.

Si ricorda che il doppio voto è vietato: se si vota  a favore di un candidato italiano non si potrà esprimere il voto anche per il candidato locale e viceversa.

Se sei iscritto all’AIRE e vuoi votare per la lista dei candidati tedeschi, devi presentare la richiesta di iscrizione di persona, entro il 4 maggio 2014, presso l’Ufficio elettorale del Comune. Coloro che nelle precedenti elezioni  europee hanno votato per i candidati tedeschi sono automaticamente iscritti anche per il 2014.

Per maggiori informazioni, leggi >>qua<<

Se non sei iscritto all’AIRE devi far pervenire entro il 6 marzo 2014 al Consolato competente l’apposita domanda diretta al sindaco del Comune  nelle cui liste elettorali sono iscritti. I moduli da scaricare sono:

1) modalità di presentazione della domanda,

2) modulo per la presentazione della domanda.

Per qualsiasi informazioni il concittadino può fare riferimento all’Ambasciata italiana e ai servizi consolari. L’indirizzo è Hiroshimastraße 1, 10785 Berlin, num. tel: +49(0)3025440




Incontro con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Il 1 febbraio 2014 abbiamo incontrato Sylvia Yvonne Kaufmann, già Vice Presidente del Parlamento Europeo fino al 2007, ed oggi candidata della SPD per Berlino alle elezioni europee (EU2014) che si terranno a maggio.

All’incontro, che si è svolto presso la Kurt Schumacher Haus (KSH), hanno partecipato iscritti e simpatizzanti della SPD, del PSE e del PD berlinese. La discussione ha rappresentato un momento di grande speranza per chi guarda ad un rafforzamento del Partito Socialista Europeo (PSE) nel parlamento di Bruxelles come ad un fattore necessario per una svolta reale nelle politiche di integrazione europea. Il PSE ha infatti la forza e la storia necessarie per rappresentare un punto di riferimento per tutte le forze che guardano a sinistra, e che, pur con storie diverse alle loro spalle, chiedono tutte un deciso cambio di passo nelle politiche economiche dell’Unione e nel processo di integrazione. Il Partito Democratico non è purtroppo ancora membro del PSE, anche se costituisce con esso un gruppo parlamentare unico; ma nostra speranza è però che possa presto diventarne membro a tutti gli effetti.

Durante la discussione, Sylvia Yvonne Kaufmann ha usato parole di speranza, indirizzate al futuro, tese a delineare la necessità di costruire un’unica voce della socialdemocrazia europea che possa imporre il suo candidato (Martin Schulz) alla guida della commissione, e possa aprire un dialogo con le altre forze europeiste e progressiste del parlamento.

A seguito del suo breve e intervento, il dibattito si è presto concentrato attorno ad alcuni temi decisivi. E’ stato toccato il tema dell’immigrazione come problema realmente europeo, e non più confinabile alle politiche dei singoli stati nazionali. Si è parlato di dignità e diritti umani, della necessità di una politica condivisa e trasparente, del bisogno di lavorare insieme per conseguire l’obiettivo di un’Europa realmente integrata. Si è poi parlato del pericolo rappresentato dal crescente fronte anti-europeo di movimenti e partiti legati agli ambienti della destra – in Francia con Marie Le Pen e in Germania con Alternative für Deutschland (AfD).

Come si può combattere questo anti-europeismo di destra? Qual è la strategia del PSE? Kaufmann risponde con semplicità: bisogna agire insieme, e dimostrare che il futuro è un’Europa unita, che non c’è spazio per le contrapposizioni. Dal problema dei rifugiati politici alle questioni di politica economica, la solidarietà è una bussola che l’Europa non può perdere. Lo slogan scelto dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, per la sua campagna, è indicativo: non un’Europa tedesca, ma una Germania Europea.

La stessa presenza del Partito Democratico a Berlino, e il suo impegno per una politica europea partendo dai territori, vuole dimostrare agli elettori che l’Europa è il futuro, che le istituzioni europee sono una garanzia di libertà e giustizia per tutti i cittadini e che è importante salvaguardare questo scopo.

Per questi mesi, dunque, il nostro impegno concreto per una campagna elettorale europeista e al fianco del PSE, con Martin Schulz e con Sylvia Yvonne Kaufmann a Berlino.

Federico Quadrelli

Presidente del Circolo PD Berlino




Per un PD sempre più europeo

Il Congresso del PD svoltosi nei mesi scorsi ha avuto come conseguenza un significativo ricambio nei quadri dirigenti del Partito a livello locale. Questo vale anche per la Circoscrizione Europa: un gran numero di circoli ha eletto nuovi segretari e nuovi direttivi.

All’incontro informale fra i segretari dei Circoli PD europei, svoltosi a Parigi fra il 25 e il 26 gennaio, in effetti c’erano moltissime facce nuove. E’ stato un piacere, per chi scrive, incontrare i compagni di partito delle altre città d’Europa. Dalla Germania eravamo in tre (Berlino, Monaco e Hannover), più un collegamento skype da Wolfsburg. C’era inoltre la nostra iscritta ed ex segretaria Laura Garavini, nella veste di parlamentare eletta in Europa. Purtroppo c’era un solo rappresentante dalla Svizzera (molti segretari elvetici si erano detti infatti contrari alla riunione).

La grande maggioranza dei partecipanti faceva parte delle cosiddette “nuove emigrazioni”. Questo non mi ha stupito, perché l’incontro aveva come scopo principale proprio quello di far conoscere i “nuovi” segretari appena eletti. Tuttavia, trovare il modo per far dialogare e lavorare insieme in modo produttivo la dirigenza di “vecchia” e “nuova” emigrazione mi sembra rimanga una sfida per il futuro del PD Europa, e non solo.

L’aspetto più positivo della riunione è che si è respirata un’aria di entusiasmo e di sincera voglia di “fare”. Più che per l’effettiva originalità della discussione che abbiamo intavolato (gli argomenti concordati erano: elezioni europee, servizi per gli italiani all’estero, nuova emigrazione e riforma della rappresentanza) trovo che l’incontro sia stato utile soprattutto per aver attivato un network politico che fino a poco fa rischiava di rimanere tale solo sulla carta. Scommetto che da questa iniziativa nasceranno proficue collaborazioni e progetti ad ampio raggio su temi che riguardano tutti noi.

C’è da aggiungere che anche il PD nazionale ha lanciato recentemente un bel segnale di vitalità e di attenzione verso gli italiani all’estero. La direzione del Partito, infatti, ha votato all’unanimità impegnando il PD ad intervenire con urgenza su due questioni fondamentali: la messa in sicurezza del voto all’estero e l’allargamento dell’esercizio del voto agli italiani temporaneamente all’estero, come gli Erasmus, protagonisti di una commovente iniziativa di protesta alle scorse elezioni politiche. Sarà compito anche dei Circoli PD nel mondo vigilare perché quest’impegno si traduca presto in una legge dello Stato.

Nell’immediato, il compito più importante per i Circoli PD europei è quello di rinforzare i nostri legami con i partiti fratelli del PD in vista delle elezioni europee e dell’imminente Congresso del Partito Socialista Europeo, che si terrà a Roma e che segnerà l’ingresso del PD nel PSE. Come PD Berlino abbiamo già organizzato un incontro fra i nostri iscritti e la candidata della SPD Sylvia-Yvonne Kaufmann e saremo presenti all’evento conclusivo della campagna della SPD il 19 maggio ad Alexander Platz con un nostro stand.

Dario Pasquini

Segretario del Circolo PD di Berlino




Due parole sulla “partecipazione” alle Primarie del PD

Le primarie del Partito Democratico si sono concluse in modo molto positivo In Italia e all’estero.

Le stime che erano state fatte parlavano di un milione forse un milione e mezzo di persone. Hanno votato quasi tre milioni di cittadini e di cittadine. La sorpresa è stata grande anche per il Partito Democratico, infatti, le valutazioni preliminari, come dichiarato da Guglielmo Epifani all’apertura del Congresso Nazionale del PD, erano molto più modeste.

Queste primarie rappresentano un successo sia del Partito Democratico, che è riuscito a mobilitare molte persone malgrado il dilagare dell’astensionismo e dello scetticismo, sia della Politica in senso più generale, perché abbiamo avuto la dimostrazione che le persone vogliono partecipare e che desiderano essere parte delle scelte politiche.

Parlando del nostro caso specifico, il Circolo PD di Berlino, possiamo dirci molto soddisfatti. La partecipazione è stata importante, infatti, hanno votato al seggio 162 connazionali. A cui dobbiamo aggiungere 55 elettori che hanno votato online.

Al seggio, il 46% dei votanti al, maschi e femmine, ha un’età compresa tra i 18 e i 33 anni. Nella fascia d’età 34-43 troviamo un 19% di votanti di sesso maschile e un 13% di donne. Nella fascia d’età tra i 65 e i 73 anni abbiamo invece un 18% di votanti donne e un 12% di uomini.

Non ci sono stati votanti donne con un’età superiore ai 74 anni, mentre per gli uomini siamo ad un 3%.

Nel voto online, invece, la maggior parte dei votanti è di sesso maschile (72%). Le donne sono la parte residuale. La fascia di età 18-33 anni  quella più cospicua, infatti, donne e uomini in questa coorte di età sono il 52%. Nella fascia di età 34-43 anni troviamo un 32% di votanti.

Se uniamo il voto online con quello al seggio abbiamo che hanno partecipato a queste primarie in 217 votanti, di cui il 45% rappresentato dalla fascia di età 18-33 anni.

La mobilitazione è stata maggiore tra i giovani, specialmente nella categoria degli studenti (includendo qua gli Erasmus e i dottorandi) e nei “giovani-adulti” ossia i quarantenni.
Quali sono le considerazioni che possiamo fare?

Nel caso di Berlino parliamo di numeri ridotti, è vero, con una lieve contrazione rispetto alle precedenti primarie, ma se pensiamo a quanti ragazzi e quante ragazze hanno preso parte all’estero, con il voto online e in Italia a questo evento, allora non possiamo non cogliere gli aspetti incoraggianti e positivi di questa partecipazione.

Queste Primarie hanno dato una risposta chiara a chi ha usato, in questi ultimi tempi, l’antipolitica come un mantra e una risposta altrettanto chiara verso il pessimismo dilagante.

Se una speranza c’è, e siamo sicuri ci sia, è proprio in questa forte partecipazione. Sarà compito del Partito Democratico raccogliere questo potenziale e svilupparlo. Nel nostro piccolo, come Circolo PD di Berlino, ci impegneremo affinché questa volontà di partecipare e di “esserci” non vada persa.

Si tratta di una sfida che accogliamo volentieri.

Federico Quadrelli

Presidente PD Berlino