1

Convegno su politiche sociali e figura dell’anziano nelle migrazioni

Care iscritte e cari iscritti,
care e cari simpatizzanti,

il 27.11.2016 dalle ore 10.00 alle ore 15.00 si terrà un convegno organizzato dal PD Berlino e Brandeburgo sul tema “politiche sociali e figura dell’anziano nelle migrazioni” con esperti sindacali italiani e tedeschi, professori universitari ed esponenti della SPD e delle istituzioni italiane locali.

La giornata è divisa in due parti: dalle 9.30 alle 10.00 gli ingressi per le persone che si saranno pre-registrate al seguente indirizz e-mail: segreteria@circolopdberlino.com o che avranno dato conferma nell’evento Facebook sulla pagina ufficiale del nostro circolo, una breve introduzione del PD Berlino e poi due workshops con discussione conclusiva in Plenum.
Nel pomeriggio avremo invece una tavola rotonda assieme a Carla Cantone, Segretario della FERPA e due ospiti tedeschi: Klaus Henning dell’università di Potsdam esperto dei movimenti sindacali in Europa e un rappresentante dei Ver.Di di Berlino.

In allegato il programma della giornata a cui speriamo parteciperete numerosi:
>>> programma-in-lingua-italiana-it<<<

>>> programma-in-lingua-tedesca-de <<<

L’iniziativa si tiene alla sede della SPD di Berlino in Müllerstr.163 S+U Wedding, nella Erika-Hess-Saal.

Un caro saluto
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Stammtisch sulla Riforma Costituzionale

Venerdì 28 ottobre si è tenuto il nostro Stammtisch mensile dedicato alla Riforma Costituzionale presso il Café Creme Caramel in Pariserstr.59.

Il Presidente di Circolo, Piero Rumignani, ha illustrato i contenuti della riforma costituzionale offrendo una panoramica storica introduttiva, affrontando le principali critiche del Comitato del No presieduto dal Prof. Alessandro Pace e offrendo alcune risposte.

Per scaricare la presentazione Power Point in formato PDF referendum-28-10-2016

A seguire, l’intervento dell’On. Laura Garavini, deputata PD eletta nella Circoscrizione Europa, che ha illustrato le ragioni dell’importanza di questo appuntamento referendario e nello specifico i motivi del Sì.
Come di consueto, è seguito un dibattito con il gruppo, con domande e risposte.

Molta partecipazione, sia in termini numerici che di confronto. Posizioni diverse si sono incontrate. Un ringraziamento speciale va a tutte e a tutti i partecipanti, che nel rispetto delle differenti convinzioni hanno dato vita a un confronto a tratti anche duro, ma sempre civile.

Credo che sia fondamentale, per un partito che si definisce Democratico, offrire spazi di discussione come questi. Il confronto con l’opinione diversa non può che essere un incentivo per un dibattito serio, informato e onesto. Lieto che come Circolo PD Berlino e Brandeburgo si sia data la possibilità a tutte e a tutti di trovare nei nostri spazi un luogo aperto.

Grazie!
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Iniziativa su Carlo Levi con Fondazione Amendola e On. Francesco Laforgia

Il 30 settembre 2016 abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare a Berlino, nella sede SPD, la presentazione del volume della fondazione Giorgio Amendola su Carlo Levi.

A discutere insieme a noi della figura di Levi Domenico Cerabona Ferrari, della fondazione Amendola; L’On. Francesco Laforgia e la AG Carlo Levi Berlino. Molto gradita la presenza di Alev Deniz, Presidente dell’AG Migration und Vielfalt della SPD Berlino-Mitte e bello il suo intervento, in cui ha sottolineato l’importanza di una collaborazione ancora maggiore tra i nostri gruppi e le nostre comunità.

La discussione è stata molto interessante, partecipata e ricca di riflessioni e interventi. A partire dall’esperienza particolare di Carlo Levi (antifascimo, impegno civico e politico, l’arte) ci ha permesso di lanciare uno sguardo critico sul presente e sul futuro dell’Italia e dell’Europa.

Un ringraziamento inoltre al Responsabile degli italiani nel mondo per il Partito Democratico, Eugenio Marino, che ha sostenuto questa bella iniziativa.

A presto, per altre interessanti e ricche discussioni.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Elezioni a Berlino. Ecco perché il nostro contributo è importante

Il 18 settembre 2016 Berlino va alle urne. Si tratta di un’occasione molto importante per la città e per gli equilibri politici della Germania. Quanto accadrà nella capitale federale, infatti,avrà un grande impatto simbolico anche su tutto il resto.

Il partito di estrema destra, xenofobo ed euroscettivo AfD, guidato da Frauke Petry, è arrivato a percentuali allarmanti in diverse aree del Paese. Le recenti elezioni in Mecklenburg-Vorpommern lo hanno dimostrato. Ma il trend era già emerso con le elezioni precedenti in Sachsen-Anhalt, dove AfD aveva raggiunto il 24%, mentre nel Baden-Württemberg e in Rheinland-Pfalz si fermò tra il 12 e il 15%, divenendo la terza forza politica.

A Berlino, dove vivono oltre 500 mila stranieri, su un totale di 3,5 milioni di abitanti, AfD è data al 14%. Un dato sconvolgente. Berlino è una città aperta, tollerante, ricca di diversità, sensibile ai temi dell’ambiente, dello sviluppo sociale e della multiculturalità. Questa città è un patrimonio comune da tutelare.

Anche noi, come italiane e italiani che vivono a Berlino, abbiamo la possibilità di contribuire a questo scopo. Anzi, il dovere! Potremmo votare solo per i livelli comunali, cioè i Bezirke, ma è  altrettanto importante che l’elezione del parlamento della città. Il nostro può essere un contributo decisivo per i vari BVVs e dunque per definire le geografie del potere a livello comunale.

Come Circolo PD di Berlino abbiamo espresso da tempo una nostra posizione chiara a favore della SPD. Abbiamo pubblicato un comunicato ufficiale che è stato ripreso dalla SPD di Berlino e dal candidato sindaco Micheal Müller. Abbiamo affiancato attivamente le candidate e i candidati SPD nelle varie iniziative politiche e promosso momenti di incontro con le varie comunità EU della città, assieme ai partiti fratelli, quello francese (PS), quello spagnolo (PSOE) e quello inglese (Labour).

Perché sostenere la SPD? Perché durante i governi socialdemocratici la città è cresciuta dal punto di vista sociale oltre che economico. La disoccupazione e l’indebitamento della città, che erano i due grandi problemi strutturali, sono oggi meno allaramanti. Disoccupazione e debito sono stati fortemente contenuti. C’è ancora molto lavoro da fare, ma la SPD ha le carte giuste per mantere questa promessa. Una SPD forte a Berlino può  essere un segnale importante anche a livello nazionale.

L’invito che faccio alle mie connazionali e ai miei connazionali è di prendere parte a questa avventura, di non restare a guardare. Avete la possibilità di votare per posta, facendone richiesta, potete ricevere il plico a un indirizzo alternativo se lo richiedete, potete mandare una terza persona da voi delegata a ritirare il materiale o naturalmente andare di persona al seggio domenica dalla mattina fino alle ore 18 della sera. Insomma: ogni possibilità è contemplata e dunque non c’è davvero alcuna scusa!

Partecipate! Avete i mezzi e le opportunità per farlo. Votate, votate votate! Date alla nostra città la possibilità di costruire un futuro positivo, non lasciate che forze distruttrici prevalgano e rendano vani anni di impegno per una Berlino più solidale, tollerante, aperta alle diversità. Votate partecipate per il bene della nostra bella città e per il bene di tutte e tutti noi! Votate!

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Le rappresentanze degli italiani all’estero. Discussione con l’On. Gianni Farina.

Il 15 luglio 2016 abbiamo concluso le attività del terzo semestre con una discussione molto interessante e ampia sulle rappresentanze degli italiani all’estero, con l’On. Gianni Farina.

Abbiamo discusso della legge elettorale per la Circoscrizione estero e della sua proposta di modifica. Del ruolo dei Comites e del CGIE e di come dovrebbero essere riformati. A breve un nostro contributo proprio su questa questione.

Per l’occasione abbiamo avuto anche due nuovi iscritti.

Un caro saluto

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

 




Le ragioni del sì e del no alla riforma costituzionale. Incontro con i prof. Vassallo e Pasquino

Il 16 giugno 2016 si è tenuto un interessante confronto tra le ragioni del Sì e quelle de No alla riforma Costituzionale votata dal parlamento italiano. L’evento è stato fortemente voluto dal Circolo PD di Berlino e Brandeburgo perché sulla questione non è possibile limitarsi a fare mera propaganda. Occorre essere serie e affrontare, nel merito, i contenuti di questa riforma.

L’evento si è tenuto nella sede della SPD di Friedrichschain-Kreuzberg alla Willy Brandt Haus di Berlino. Oltre cinquanta partecipanti iscritte e iscritti, simpatizzanti e persone semplicemente interessate. La disponibilità di posti era purtroppo limitate e quindi si è provveduto ad organizzare un live-streaming. Attualmente risulta che l’incontro è stato seguito da oltre cento persone da tutta Europa.

Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato attivamente per rendere questo evento possibile: Laura, Niccolò, Giuseppe, Luigino, Filippo e Corrado. Un grazie naturalmente ai prof. Salvatore Vassallo, che esposto le ragioni del Sì e a Gianfranco Pasquino, che difeso le ragioni del No.

Per poter decidere è indispensabile prima di tutto essere informati. Solo così sarà possibile fare una scelta seria, informata, consapevole. La Costituzione è un bene che appartiene a tutte e tutti, nel presente e nel futuro. Per questo siamo particolarmente orgogliosi di aver organizzato un evento come questo. Dove diverse posizioni si sono confrontate e dove le persone hanno potuto anche partecipare, facendo domande e ascoltando le ragioni degli uni e degli altri. Crediamo di aver dato un contributo importante a questa discussione.

Di seguito il link alla registrazione dell’incontro in Streaming sulla nostra pagina Youtube Circolo PD Berlino e Brandeburgo:

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

GALLERIA IMMAGINI DELL’INIZIATIVA CON VASSALLO E PASQUINO – 16.06.2016




Incontro con la Ministra Maria Elena Boschi alla Konrad-Adenauer Stiftung

Il 30.05.2016 la Konrad Adenauer Stiftung ha invitato la Ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi al Forum-Europa per discutere delle riforme in Italia.

L’evento è stato sostenuto dall’ambasciata italiana. Erano presenti anche l’ambasciatore Pietro Benassi e la Presidentessa del Com.It.Es Simonetta Donà. Anche noi, come PD Berlino, abbiamo partecipato con una delegazione all’iniziativa.

Alla fine dell’incontro la Ministra si è presa un po’ di tempo per ascoltare le nostre domande e per discutere insieme di alcuni aspetti della riforma e del Referendum che dovremo affrontare ad ottobre.

Un’occasione davvero bella e importante di incontro e confronto.

Di seguito una galleria di scatti fatti da noi della serata.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Sergio Lo Giudice a Berlino: breve resoconto

Nel primo pomeriggio del 13.05.2016 abbiamo incontrato, assieme al Senatore Sergio Lo Giudice e alla sua famiglia, i rappresentanti della SPD di Berlino.

Ad accoglierci presso l’Abgeordnetenhaus, Barbara Loth, Segretario di Stato e Vice-Presidente della SPD berlinese. Presente anche la Vice-Presidente del gruppo Schwusos della SPD, Petra Nowacki.

All’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili in Italia, questo incontro è stato particolarmente significativo. Ci siamo scambiati idee e impressioni sulla situazione attuale in Italia e in Europa. Barbara Loth ci ha parlato del programma della SPD sui temi LGBTQI e del progetto di una rete di città nel mondo sensibili a questo tema.

Presenti anche alcuni esponenti della SPD locale: Diana Giannone, tesoriere del gruppo SPD in Pankow e Samuel Beuttler, Presidente del gruppo SPD-Moabit Nord.

Alle ore 19.30 nella sede SPD di Berlino si è tenuto l’incontro con il gruppo PD. Il tema: unioni civili e prospettive future. Una discussione partecipata e molto interessante, iniziata con un contributo del gruppo LGBTQI del PD Berlino (Filippo Matteini e Alberto Vettese)e proseguita con l’intervento del Sen. Lo Giudice. Molto interessante lo scambio di riflessioni con il gruppo.

Avere il Sen. Lo Giudice nostro ospite è stato un grande piacere. E per tutto il lavoro svolto in questi mesi un grazie di cuore. L’Italia ora ha fatto un passo in avanti verso il presente. Il futuro lo dobbiamo costruire tutti insieme.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




TTIP/CETA – Lettera al Segretario Matteo Renzi

Lettera del 30.04.2016

Caro Matteo,

il 9 novembre 2015 una delegazione di “Stop TTIP”, un’iniziativa composta da oltre 500 organizzazioni della società civile europea, consegnò a Martin Schulz una petizione contro la negoziazione di TTIP firmata da ben tre milioni e trecentomila cittadini europei, di cui circa la metà tedeschi. Sabato scorso abbiamo assistito – e alcuni di noi hanno partecipato – a una grande dimostrazione che ha radunato quasi 100.000 persone ad Hannover, il giorno prima di una importante visita di Obama.

Vivendo nella capitale tedesca, i membri del nostro Circolo berlinese assistono ogni giorno alle discussioni sempre più serrate e critiche. TTIP si vende sempre peggio: una recentissima indagine demoscopica condotta per il secondo canale televisivo ZDF ha rivelato che solo il 13% dei tedeschi intervistati pensano che da TTIP si ricaveranno più vantaggi che svantaggi. Quasi il 60% sostiene il contrario. Quanto vale nel caso di TTIP vale anche in quello di CETA.

In considerazione delle perplessità crescenti in Europa e altrove sul contenuto dei due trattati ti chiediamo di volere aprire un ambito di discussione del tema all’interno del PD. Le perplessità emerse nel discorso generale sul contenuto dei trattati riguarda una molteplicità molto vasta di aspetti che si può sintetizzare come segue:

1) Minaccia all’occupazione e, di conseguenza, per la crescita economica
Non solo negli USA (e nel Canada) vi è un fronte unito a difesa del “buy american”, soprattutto nel campo delle commesse pubbliche, ma sono crescenti i timori di effetti negativi sia sull’occupazione sia sulla legislazione nazionale a protezione del lavoro. I dati statistici degli effetti economici di trattati quali NAFTA vengono interpretati in modo molto contrastante.
L’agricoltura è un settore in cui i timori appaiono sovente giustificati da eventi del passato (abolizione di dazi in presenza di sostegni massicci alla produzione; vedi ad esempio il Messico nell’ambito NAFTA e dei paesi africani nell’ambito di trattati bilaterali).

2) Difesa degli investitori (“investor protection”) attraverso l’istituzione di tribunali arbitrali
L’istituzione d tribunali arbitrali sostanzialmente autonomi viene vista come una minaccia che scardina il sistema dello stato diritto nelle sue realizzazioni nazionali e internazionali. I tribunali arbitrali sono caratterizzati dal vizio di un trattamento difforme tra le multinazionali e le imprese nazionali a cui non viene permesso di adire (giustizie parallele). Si tratta di una giurisdizione opaca e molto costosa, che impedisce di fatto l’accesso a imprese che non dispongono di risorse finanziarie sufficienti.
Cause intentate nel passato non contribuiscono a rasserenare gli animi (esempi fra i molti: Vattenfall vs. Germania, Philipp Morris vs. Uruguay, Lone Pine vs. Canada, Mobil vs. Canada e l’atteso Transcanada vs. USA per un valore record di 15 milioni di dollari)
Quanto detto è anatema per giuristi, giudici e avvocati. Non è un caso che l’associazione principale degli avvocati tedesca si sia espressa di recente in modo ufficiale contro il sistema arbitrale sia in versione ISDS sia in quella ICS proposta dalla Commissione UE che viene vista solo come un cambio di etichette senza mutamento nella sostanza.

3) Applicazione di regole a detrimento di standard a difesa dell’ambiente e della salute
Vi è un timore diffuso che l’applicazione di regole che prevedono per le imprese, indipendentemente dalla loro origine, un trattamento “giusto ed equo” e “non discriminatorio” porti, in Europa come al di là dell’Atlantico, a un abbattimento delle difese pazientemente e faticosamente erette a difesa dell’ambiente e dei consumatori. Due termini emblematici per molti altri: prodotti OGM e denominazioni di origine.
Si teme, in particolare, la sostituzione nella ammissione al mercato di prodotti alimentari, chimici e farmaceutici del “principio di precauzione” applicato generalmente in Europa con l` “approccio basato sull’evidenza” prevalente negli USA.

Sono tutti aspetti “pesanti” che trovano terreno fertile in quasi tutti i campi dell’opinione pubblica. Prestando attenzione ad alcuni approcci “negativi” notevoli che sembrano lasciare isolati i neo-liberisti, che sono stati i quasi padroni del campo dai tempi di Reagan: dalla nuova destra che invoca politiche protezioniste, ai conservatori garantisti che cercano di scongiurare un’esautorazione delle istituzioni nazionali, alla sinistra sindacale che teme per l’occupazione da un ulteriore acuirsi della concorrenza, agli ambientalisti che paventano un’inondazione di prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente. Pensiamo che non sia un caso che nell’attuale campagna elettorale presidenziale negli USA non solo Trump, Cruz e Sanders, ognuno per ragioni differenti, si oppongano più o meno radicalmente a TTIP, ma anche la stessa Hillary Clinton, una volta favorevole, abbia preso distanze sempre più marcate.

Ma vi sono due temi che accomunano e fortemente indispongono una maggioranza schiacciante dei cittadini, soprattutto in paesi come la Germania:

a) la segretezza con cui sono state condotte le trattative, ove solo di recente i parlamentari sono stati ammessi alla lettura dei documenti (per un massimo di due ore giornaliere!) e con il divieto assoluto di parlarne con terzi che non abbiano essi stessi diritto di accesso all’informazione,
b) un processo di approvazione dei trattati TTIP e CETA che esclude ogni discussione nei parlamenti così come la loro virtuale esclusione dal processo. Solo il Parlamento europeo sarà probabilmente chiamato, e neanche in modo formalmente vincolante, a dare un assenso a quanto il Consiglio UE avrà già approvato e questo sulla base di testi già concordati dalla Commissione con la controparte e perciò non modificabili e senza l’obbligo di dare il proprio assenso sulla base del risultato di una discussione parlamentare.

Il danno per le istituzioni europee è evidente. Ancora una volta vengono forniti ai detrattori su un piatto d’argento validissimi argomenti di accusa riguardo a una loro palese mancanza di democraticità. Occorre reagire a questo stato di cose.

Per i motivi che qui sopra abbiamo brevemente elencato ci permettiamo di auspicare che:

a) sia avvii il più rapidamente possibile un processo di dibattito nel nostro Parlamento partendo da CETA dato che il testo di questo trattato è oramai di pubblico dominio.
b) Che tale discussione porti una raccomandazione di voto ai rappresentanti italiani in seno al Consiglio UE sia per quanto riguarda CETA che per TTIP.

Speriamo sinceramente che tu possa fare propria la nostra proposta e, sempre pronti con chi ne senta l’utilità a discutere della materia, ti inviamo i nostri cari saluti

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

Piero Rumignani
Presidente PD Berlino e Brandeburgo




Quale futuro per la relazione tra il PD ed il Partito socialista italiano?

La velocità del Governo Renzi e della sua narrazione non ha precedenti in Italia, e forse per questo le elezioni del 2013 e la coalizione Italia Bene Comune sembrano cosi’ lontane nel tempo che quasi le abbiamo dimenticate.
Pero’ Bersani non dice qualcosa di infondato, in vero, quando ricorda a Renzi che l’attuale Governo si regge sui voti parlamentari usciti dalle elezioni del 2013. Più qualche altro appoggio sopravvenuto e necessario.
E’ infatti con l’allora segretario Bersani che il PSI di Riccardo Nencini aveva stretto un’alleanza elettorale, assieme a SEL di Nichi Vendola, per fronteggiare la destra e l’arrembante Grillo.
Sappiamo come finì, il PD di Bersani non vinse e non convinse, Grillo fece un’exploit mai visto prima nella Seconda Repubblica, ma neanche nella prima in vero, e Berlusconi poté dire di non aver poi perso cosi’ malamente.

Un pareggio che mise di nuovo tutto nelle mani del Presidente della Repubblica che, soprattutto spaventato dalla crescita improvvisa del movimento antisistema di Grillo, individuò in Letta il Premier di garanzia, sostenuto in modo bipartisan sulla scia delle Grande Coalizioni europee tese a fronteggiare il pericolo di partiti nati sulla rabbia e sull’emotività.

Il Partito Socialista Italiano non si tirò indietro e, con senso di responsabilità e facendo fede all’originario patto stretto con il PD, Italia Bene Comune, votò la fiducia al Governo Letta, seppur non partecipando al Governo.

Sappiamo poi che ci fu un avvicendamento alla Segreteria del PD con Renzi che, vincendo le primarie, sostituì il non perdente Bersani e, di li a poco, sostituì a Palazzo Chigi l’ancora fresco Premier Letta.

Il Partito Socialista Italiano individuò in Renzi la spinta riformista che costituisce il DNA del socialismo liberale italiano e votò senza dubbio alcuno la fiducia al Governo Renzi, di cui entrò a far parte con il suo Segretario Riccardo Nencini in qualità di Viceministro alle Infrastrutture, incarico ancora ricoperto.

Renzi ridusse le distanze tra PD e PSI quando decise di traghettare il PD nel PSE – Partito del Socialismo Europeo, filone ideologico politico socialista democratico incardinato nella storia d’Europa e nel Parlamento Europeo.

Volori come giustizia sociale, liberalismo, stato di diritto, diritti civili, crescita economica, stato sociale, meritocrazia costituiscono le fondamenta del socialismo europeo e li ritroviamo nella storia del socialismo italiano dapprima, da Turati a Rosselli a Matteotti da Nenni a Pertini e Craxi, e nel PD di Renzi oggi.
Un PD che ha trovato una sua identità italiana nella velocità e nel riformismo renziano ed una sua identità europea nell’adesione al PSE a Bruxelles.

Il supporto del PSI al Governo Renzi è fondato sulla condivisione dell’analisi della realtà italiana, bloccata da corporativismi, lentezze burocratiche e conflittualità endemica, e sulla proposizione di soluzioni pragmatiche ed ambiziose, all’altezza di un grande paese con una grande potenzialità.

A cosa serve il piccolo PSI accanto al grande e forte PD é la domanda che sorge spontanea.

La qualità del pensiero socialista italiano, riformista e liberale dai tempi di Nenni, è stata per anni il software della sinistra italiana divisa nei due assi della Guerra Fredda, ed ancora oggi può offrire idee e passione per affrontare e vincere, in Italia ed in Europa, la sfida riformista contro gli euroscettici, contro i conservatori, contro le forze antidemocratiche che rischiano di affossare la civiltà europea, lo stato di diritto europeo ed il progetto stesso di Europa.

La storia del socialismo italiano, parte importante della storia della sinistra italiana assieme al partito comunista italiano ed alla sinistra democratico cristiana, è una storia di oltre un secolo, ha promosso i progetti cooperativi di fine ‘800, le rivendicazioni elettorali di inizio ‘900, la lotta contro il fascismo, la nascita della Repubblica e della Democrazia del secondo dopoguerra, le rivendicazioni sindacali e lo Statuto dei Lavoratori, le riforme della sanità e della scuola pubblica, i diritti civili e le battaglie referendarie, le riforme pre-blairiane degli anni ’80, la condivisione dei valori di libertà della NATO nel corso della Guerra Fredda a sostegno dei popoli oppressi dell’Est europa, il progetto dell’Ulivo.

Una grande storia che ha rischiato di finire nel biennio del ’92 assieme alla tragedia giudiziario – istituzionale della fine della Prima Repubblica.

Il PSI non si è estinto e con fatica coraggio e passione ha ripreso il suo cammino di giustizia sociale e libertà, su gambe nuove, affianco al Partito Democratico per riportare l’Italia a standard di vita europei, per produrre posti di lavoro, per fermare l’emigrazione dei giovani laureati e non che scappano dall’Italia a cercare lavori all’estero, per regolamentare le relazioni industriali in modo giusto consentendo ai lavoratori di partecipare alle imprese presso cui lavorano con sistemi di cogestione (Mitbestimmung), per ridare dignità alle tante partite iva con l’acqua alla gola, per tornare a credere nella meritocrazia, nelle capacità degli italiani, nel sud del paese e nello Stato.

Leonardo Scimmi
Coordinatore PSI Europa