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Per Jo Cox

Con grande tristezza e sgomento abbiamo appreso dell’uccisione della deputata del Labour Party, Jo Cox, da parte di un estremista. Cox lascia due bambini piccoli e un marito. Come parenti, amiche ed amici, compagne e compagni di battaglie importanti, al fianco dei più deboli.

Si tratta di un tragedia immensa che sconvolge non solo la Gran Bretagna, ma l’Europa tutta. Oggi più che mai dobbiamo reagire con forza e determinazione contro ogni forma di odio, nazionalismo becero, violenza, ignoranza, estremismo.

Abbiamo inoltrato il nostro messaggio di cordoglio alle compagne e ai compagni del Labour Party Group di Berlino e non possiamo che stringerci attorno alla famiglia di Jo Cox e dire che non smetteremo di lottare per quei valori che hanno caratterizzato il suo impegno politico.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Strage di Orlando: Lettera di risposta a Il Giornale del gruppo LGBTIQI di Berlino.

Signor Claudio Torre,

domenica 12 giugno 2016 abbiamo appreso della tragedia avvenuta ad Orlando, dove più di cinquanta persone sono rimaste uccise ed almeno altrettante ferite a seguito dell’attacco di un fanatico il quale, spinto da convinzioni personali e probabilmente anche supportato ed incitato da esponenti del radicalismo islamico, ha ben pensato di fare piazza pulita di chi ai suoi occhi era un peccatore e non meritevole di vita. Stando alle ultime stime si tratta del peggiore bagno di sangue mai avvenuto negli Stati Uniti, un paese purtroppo non nuovo a questo genere di fatalità. Ad oggi non si sa ancora con esattezza come l’attentatore sia riuscito a procurarsi il materiale necessario per compiere la strage, se è stato aiutato e da chi. Il movente però è chiaro: si tratta di un crimine d’odio, un odio che, stando al padre del responsabile della strage, nasce quando il figlio vede una coppia omosessuale baciarsi ad Orlando. Sì, perché non si tratta di un massacro come quelli che si sono visti di recente in Europa: le persone che ci hanno lasciato sono cittadini statunitensi omosessuali, che al momento dell’agguato stavano celebrando in uno dei pochi locali dove potevano essere sé stessi, senza sottostare al giudizio altrui. Ho letto due Suoi articoli, “Orlando come il Bataclan. E l’Isis rivendica l’attentato“ e „Orlando, spari in locale gay: “Morte almeno 50 persone”“ e sono rimasto scioccato dalla leggerezza con la quale Lei ricostruisce l’accaduto, fra l’altro con un Suo esercizio di creatività, non essendo Lei stato presente al momento della carneficina – e di ciò dovrebbe esserne grato. Il Pulse, il locale dove è avvenuta la tragedia, è un night club; al suo interno si balla e si consumano bevande alcoliche, una cosa che probabilmente non sorprenderà o scioccherà nessuno. Mi chiedo allora cosa la spinga a sminuire il dolore del momento colorandolo, come ha fatto Lei, con dettagli leggeri e/o piccanti, quali “nel locale, considerato tra i più ‘hot’ della città” o “mentre gli ultimi ospiti prendevano l’ennesimo ’shot’ e si scambiavano chiacchiere e ballavano l’ultimo pezzo”. In quanto giornalista immagino che Lei conosca la regola delle cinque W, secondo la quale chi scrive dovrebbe cercare di informare il lettore riportando le informazioni fondamentali su tempo e luogo dell’accaduto insieme ad una ricostruzione dei fatti e delle sue modalità nonché una menzione degli attori coinvolti. Ecco, a ripensare a queste regolette di base mi viene da pensare che le Sue frasi non sono state scritte in buona fede ma sono il frutto di una Sua manipolazione giornalistica. Perché è chiaro che al Pulse si ballava e probabilmente ci si divertiva anche, ma sottolinearlo con morbosità e leggerezza dopo una carneficina non fa altro che sminuirne la gravità agli occhi di chi legge. Se non erro, il Suo pubblico è in buona parte composto da conservatori e non vede di buon occhio le persone LGBT, almeno a giudicare dalla linea editoriale del quotidiano in cui Lei scrive. Ecco, dare in pasto una notizia così triste rimaneggiata in stile giornaletto scandalistico è la fine del giornalismo e l’inizio de Il Giornale. Mi spieghi cortesemente che immagine dovrebbe veicolare un gruppo di persone, casualmente omosessuali, che si prendono l’ennesimo shot e ballano l’ultimo pezzo: non molto più tardi quelle stesse persone erano cadaveri insanguinati, trivellati di colpi di fucile d’assalto. Ecco, quando lei romanza il pre-strage per renderlo più appetibile e probabilmente più divertente ai Suoi lettori – perché si sa, i gay solo quello sanno fare, andare alle serate e ai gaypride per trasgredire – in quell’esatto istante Lei si sta schierando con chi quella strage l’ha voluta. Lei è dalla parte del massacratore, Lei è dalla parte di chi di questa strage ha gioito – e mi creda, fra di loro ci sono anche molti benpensanti occidentali – nonché Lei è dalla parte dell’omofobia e della sua lunghissima scia di morte. Se in altre situazioni avrei accettato un Suo tono poco serio e tendente al canzonatorio nel riportare una qualche notizia relativa al mondo gay, questa volta non voglio rimanere in silenzio a subire l’onta. Sì, perché anche se non ero presente ad Orlando, conosco le mille forme che l’omofobia può assumere: dalle più striscianti alle più eclatanti, che magari fanno le prime pagine dei giornali. Indi per cui La invito a dichiarare pubblicamente che non era Sua intenzione sminuire il dolore delle vittime e delle loro famiglie, nonché arrecare offesa a chi nella sua vita l’omofobia l’ha sperimentata sulla propria pelle – magari rimettendocela.

Alberto Vettese e Gruppo LGBTQI (Partito Democratico Berlino e Brandeburgo)




A fianco della SPD e del candidato Michael Müller per Berlino

In occasione del consiglio dello 08.06.2016 il Circolo PD Berlino e Brandeburgo ha ufficializzato attraverso una votazione l’appoggio da parte del nostro gruppo alla SPD di Berlino e al candidato sindaco Michael Müller.

Le italiane e gli italiani a Berlino sono oltre 25.000 (fonte AMT für Statistik Potsdam-Berlin) e riteniamo che il nostro contributo possa essere importante anche per il successo della SPD in questa sfida elettorale. Per questo, fin da ora ci impegneremo, nei vari quartieri della città, a dare un supporto concreto alle iniziative politiche delle candidate e dei candidati SPD, per il BVV, dove abbiamo la possibilità di esercitare il nostro diritto di voto e a livello di Land, anche se la quota di coloro che hanno anche la cittadinanza tedesca è sensibilmente ridotta.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Verso il Referendum Costituzionale. Incontro il 16 giugno 2016 a Berlino.

A ottobre si terrà il Referendum confermativo sulle modifiche apportate dal parlamento alla Costituzione.

Si tratta di un momento di fondamentale importanza per la vita del nostro Paese: l’Italia cambia volto e ciascuna e ciascuno di noi è chiamato a prendere parte a questo cambiamento esprimendo il proprio accordo o disaccordo con quanto fatto negli ultimi due anni dal Parlamento.

Si tratta del momento più alto di coinvolgimento della cittadinanza: il Popolo sovrano è chiamato ad esprimersi e a decidere. Ma per decidere occorre prima di tutto essere informati: per questo, andare oltre la mera propaganda è imperativo, poiché si andrà a decidere di cambiare l’assetto del nostro Paese. Sarà qualche cosa che avrà un effetto non solo nel presente, ma anche e soprattutto nel futuro.

Una scelta consapevole e maturata alla luce di una discussione di merito è ciò che auspichiamo.

Il Circolo PD di Berlino e Brandeburgo ha perciò deciso di organizzare un incontro informativo e di discussione sui contenuti della Riforma costituzionale. Un incontro aperto alla partecipazione di chiunque abbia interesse, non solo per iscritte ed iscritti e/o simpatizzanti del nostro gruppo.

Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa e dello sforzo che come gruppo PD locale abbiamo compiuto per poter avere con noi, il 16.06.2016, due esperti di scienza politica e di diritto: il Prof. Salvatore Vassallo e il prof. Gianfranco Pasquino.

Siete tutte e tutti invitati, ma per ragioni organizzative e di numero limitato di posti è indispensabile pre-registrarsi inviando una email a segreteria@circolopdberlino.com

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

Flyer dell’iniziativa

Le ragioni del sì e le ragioni del no. Un confronto con i prof. Vassallo e Pasquino.

Le ragioni del sì e le ragioni del no. Un confronto con i prof. Vassallo e Pasquino.




Incontro con la Ministra Maria Elena Boschi alla Konrad-Adenauer Stiftung

Il 30.05.2016 la Konrad Adenauer Stiftung ha invitato la Ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi al Forum-Europa per discutere delle riforme in Italia.

L’evento è stato sostenuto dall’ambasciata italiana. Erano presenti anche l’ambasciatore Pietro Benassi e la Presidentessa del Com.It.Es Simonetta Donà. Anche noi, come PD Berlino, abbiamo partecipato con una delegazione all’iniziativa.

Alla fine dell’incontro la Ministra si è presa un po’ di tempo per ascoltare le nostre domande e per discutere insieme di alcuni aspetti della riforma e del Referendum che dovremo affrontare ad ottobre.

Un’occasione davvero bella e importante di incontro e confronto.

Di seguito una galleria di scatti fatti da noi della serata.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Sergio Lo Giudice a Berlino: breve resoconto

Nel primo pomeriggio del 13.05.2016 abbiamo incontrato, assieme al Senatore Sergio Lo Giudice e alla sua famiglia, i rappresentanti della SPD di Berlino.

Ad accoglierci presso l’Abgeordnetenhaus, Barbara Loth, Segretario di Stato e Vice-Presidente della SPD berlinese. Presente anche la Vice-Presidente del gruppo Schwusos della SPD, Petra Nowacki.

All’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili in Italia, questo incontro è stato particolarmente significativo. Ci siamo scambiati idee e impressioni sulla situazione attuale in Italia e in Europa. Barbara Loth ci ha parlato del programma della SPD sui temi LGBTQI e del progetto di una rete di città nel mondo sensibili a questo tema.

Presenti anche alcuni esponenti della SPD locale: Diana Giannone, tesoriere del gruppo SPD in Pankow e Samuel Beuttler, Presidente del gruppo SPD-Moabit Nord.

Alle ore 19.30 nella sede SPD di Berlino si è tenuto l’incontro con il gruppo PD. Il tema: unioni civili e prospettive future. Una discussione partecipata e molto interessante, iniziata con un contributo del gruppo LGBTQI del PD Berlino (Filippo Matteini e Alberto Vettese)e proseguita con l’intervento del Sen. Lo Giudice. Molto interessante lo scambio di riflessioni con il gruppo.

Avere il Sen. Lo Giudice nostro ospite è stato un grande piacere. E per tutto il lavoro svolto in questi mesi un grazie di cuore. L’Italia ora ha fatto un passo in avanti verso il presente. Il futuro lo dobbiamo costruire tutti insieme.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Approvata la legge sulle unioni civili

Ed oggi anche l’Italia ha fatto un piccolo, ma importante passo in avanti sulla questione della tutela dei diritti delle persone. Le Unioni Civili sono state approvate a larga maggioranza anche alla Camera dei Deputati.

Un momento davvero importante. Si tratta però dell’inizio di un percorso che ci dovrà portare ancora più lontano. Il pieno riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali deve essere un obiettivo politico del Partito Democratico. Questo non può prescindere dalla questione del matrimonio egualitario e delle adozioni.

Sono temi complessi che andranno affrontati con pazienza e grande serietà. Per ora un grazie di cuore a tutte e tutti coloro che si sono impegnati, con serietà e passione, per il raggiungimento di questo traguardo.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Foto dell’incontro con Bernd Hüttemann

Di seguito le foto della serata con Bernd Hüttemann dedicata all´Europa. Abbiamo discusso di tante questioni, ampie e complesse, da TTIP e CETA alla struttura dell´Unione Europea e delle tante difficoltà di creare una vera Unione, superando i nazionalismi.




La responsabilità di ricordare: Treuenbritzen

L’anno scorso abbiamo preso parte alle celebrazioni ufficiali a Treuenbritzen con l’ambasciatore e Antonio Cesari, unico superstite ancora in vita della strage nazista in cui persero la vita 127 italiani, nel Brandeburgo.

Questa storia è stata portata alla luce grazie al lavoro di Gianfranco Ceccanei, nostro compagno, e Bodo Forster. Per me è stato un onore essere presente a deporre un fiore al monumento della memoria. E un onore stringere la mano di Cesari.

La RBB ha mandato in onda, quest’anno, un video di pochi minuti su questa storia, di cui avevo scritto già sul giornale della SPD Berliner Stimme.

Il documentario vero e proprio dura circa due ore e non si trova al momento online.

Ricordare è importante. Per le nuove generazioni è una responsabilità. Un dovere. Affinché queste cose non accadano più. Sembra pura retorica, ma non la è. Si tratta di un obiettivo ancora da realizzare, perché purtroppo tante atrocità accadono eccome, ovunque nel mondo.

Ma ciascuno di noi deve, nel proprio piccolo, fare la propria parte. Testimoniare. Esserci. Non permettere che tutto questo venga dimenticato.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

LINK: RBB su Treuenbrietzen




TTIP/CETA – Lettera al Segretario Matteo Renzi

Lettera del 30.04.2016

Caro Matteo,

il 9 novembre 2015 una delegazione di “Stop TTIP”, un’iniziativa composta da oltre 500 organizzazioni della società civile europea, consegnò a Martin Schulz una petizione contro la negoziazione di TTIP firmata da ben tre milioni e trecentomila cittadini europei, di cui circa la metà tedeschi. Sabato scorso abbiamo assistito – e alcuni di noi hanno partecipato – a una grande dimostrazione che ha radunato quasi 100.000 persone ad Hannover, il giorno prima di una importante visita di Obama.

Vivendo nella capitale tedesca, i membri del nostro Circolo berlinese assistono ogni giorno alle discussioni sempre più serrate e critiche. TTIP si vende sempre peggio: una recentissima indagine demoscopica condotta per il secondo canale televisivo ZDF ha rivelato che solo il 13% dei tedeschi intervistati pensano che da TTIP si ricaveranno più vantaggi che svantaggi. Quasi il 60% sostiene il contrario. Quanto vale nel caso di TTIP vale anche in quello di CETA.

In considerazione delle perplessità crescenti in Europa e altrove sul contenuto dei due trattati ti chiediamo di volere aprire un ambito di discussione del tema all’interno del PD. Le perplessità emerse nel discorso generale sul contenuto dei trattati riguarda una molteplicità molto vasta di aspetti che si può sintetizzare come segue:

1) Minaccia all’occupazione e, di conseguenza, per la crescita economica
Non solo negli USA (e nel Canada) vi è un fronte unito a difesa del “buy american”, soprattutto nel campo delle commesse pubbliche, ma sono crescenti i timori di effetti negativi sia sull’occupazione sia sulla legislazione nazionale a protezione del lavoro. I dati statistici degli effetti economici di trattati quali NAFTA vengono interpretati in modo molto contrastante.
L’agricoltura è un settore in cui i timori appaiono sovente giustificati da eventi del passato (abolizione di dazi in presenza di sostegni massicci alla produzione; vedi ad esempio il Messico nell’ambito NAFTA e dei paesi africani nell’ambito di trattati bilaterali).

2) Difesa degli investitori (“investor protection”) attraverso l’istituzione di tribunali arbitrali
L’istituzione d tribunali arbitrali sostanzialmente autonomi viene vista come una minaccia che scardina il sistema dello stato diritto nelle sue realizzazioni nazionali e internazionali. I tribunali arbitrali sono caratterizzati dal vizio di un trattamento difforme tra le multinazionali e le imprese nazionali a cui non viene permesso di adire (giustizie parallele). Si tratta di una giurisdizione opaca e molto costosa, che impedisce di fatto l’accesso a imprese che non dispongono di risorse finanziarie sufficienti.
Cause intentate nel passato non contribuiscono a rasserenare gli animi (esempi fra i molti: Vattenfall vs. Germania, Philipp Morris vs. Uruguay, Lone Pine vs. Canada, Mobil vs. Canada e l’atteso Transcanada vs. USA per un valore record di 15 milioni di dollari)
Quanto detto è anatema per giuristi, giudici e avvocati. Non è un caso che l’associazione principale degli avvocati tedesca si sia espressa di recente in modo ufficiale contro il sistema arbitrale sia in versione ISDS sia in quella ICS proposta dalla Commissione UE che viene vista solo come un cambio di etichette senza mutamento nella sostanza.

3) Applicazione di regole a detrimento di standard a difesa dell’ambiente e della salute
Vi è un timore diffuso che l’applicazione di regole che prevedono per le imprese, indipendentemente dalla loro origine, un trattamento “giusto ed equo” e “non discriminatorio” porti, in Europa come al di là dell’Atlantico, a un abbattimento delle difese pazientemente e faticosamente erette a difesa dell’ambiente e dei consumatori. Due termini emblematici per molti altri: prodotti OGM e denominazioni di origine.
Si teme, in particolare, la sostituzione nella ammissione al mercato di prodotti alimentari, chimici e farmaceutici del “principio di precauzione” applicato generalmente in Europa con l` “approccio basato sull’evidenza” prevalente negli USA.

Sono tutti aspetti “pesanti” che trovano terreno fertile in quasi tutti i campi dell’opinione pubblica. Prestando attenzione ad alcuni approcci “negativi” notevoli che sembrano lasciare isolati i neo-liberisti, che sono stati i quasi padroni del campo dai tempi di Reagan: dalla nuova destra che invoca politiche protezioniste, ai conservatori garantisti che cercano di scongiurare un’esautorazione delle istituzioni nazionali, alla sinistra sindacale che teme per l’occupazione da un ulteriore acuirsi della concorrenza, agli ambientalisti che paventano un’inondazione di prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente. Pensiamo che non sia un caso che nell’attuale campagna elettorale presidenziale negli USA non solo Trump, Cruz e Sanders, ognuno per ragioni differenti, si oppongano più o meno radicalmente a TTIP, ma anche la stessa Hillary Clinton, una volta favorevole, abbia preso distanze sempre più marcate.

Ma vi sono due temi che accomunano e fortemente indispongono una maggioranza schiacciante dei cittadini, soprattutto in paesi come la Germania:

a) la segretezza con cui sono state condotte le trattative, ove solo di recente i parlamentari sono stati ammessi alla lettura dei documenti (per un massimo di due ore giornaliere!) e con il divieto assoluto di parlarne con terzi che non abbiano essi stessi diritto di accesso all’informazione,
b) un processo di approvazione dei trattati TTIP e CETA che esclude ogni discussione nei parlamenti così come la loro virtuale esclusione dal processo. Solo il Parlamento europeo sarà probabilmente chiamato, e neanche in modo formalmente vincolante, a dare un assenso a quanto il Consiglio UE avrà già approvato e questo sulla base di testi già concordati dalla Commissione con la controparte e perciò non modificabili e senza l’obbligo di dare il proprio assenso sulla base del risultato di una discussione parlamentare.

Il danno per le istituzioni europee è evidente. Ancora una volta vengono forniti ai detrattori su un piatto d’argento validissimi argomenti di accusa riguardo a una loro palese mancanza di democraticità. Occorre reagire a questo stato di cose.

Per i motivi che qui sopra abbiamo brevemente elencato ci permettiamo di auspicare che:

a) sia avvii il più rapidamente possibile un processo di dibattito nel nostro Parlamento partendo da CETA dato che il testo di questo trattato è oramai di pubblico dominio.
b) Che tale discussione porti una raccomandazione di voto ai rappresentanti italiani in seno al Consiglio UE sia per quanto riguarda CETA che per TTIP.

Speriamo sinceramente che tu possa fare propria la nostra proposta e, sempre pronti con chi ne senta l’utilità a discutere della materia, ti inviamo i nostri cari saluti

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

Piero Rumignani
Presidente PD Berlino e Brandeburgo