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Discussione con Dr. Timo Lochocki sui populismi e i movimenti di destra

Che cosa vuol dire “Populismo”? Quali sono le cause da cui, oggi, il populismo prende vita? Quali le strategie per contrastare i partiti populistici e i nuovi estremismi di destra?

Queste sono solo alcune delle domande a cui Timo Lochocki, docente e ricercatore in ambito di politica, populismi e movimenti di destra, ha risposto questa sera all’incontro di formazione e informazione del nostro circolo.

Abbiamo affrontato prima la questione dal punto di vista teorico, per fare chiarezza rispetto all’uso, spesso inappropriato, che viene fatto dai media di questo concetto. Populismo, ci ha spiegato Lochocki, non è né buono né cattivo. Si tratta di una forma di comunicazione o uno stile, che può essere di destra o di sinistra, positivo o negativo.

Ci ha raccontato della sua importante esperienza di studio tra l’Europa e gli Stati Uniti, in particolare in riferimento alla campagna elettorale di Trump.

La rinascita di movimenti populisti, specie di destra, si lega in modo chiaro alla crisi dei partiti tradizionali, in modo particolare dei partiti socialdemocratici o di centro-sinistra. Perché? Molte le ragioni in base alle prospettive da cui si osserva il fenomeno: non è vero, dice Lochocki, che i populismi crescono quando ci sono crisi economiche, anzi, proprio l’opposto. Non è vero che i partiti populisti sono votati e sostenuti dalle fasce della popolazione meno istruite o dai redditi bassi, anzi, l’opposto. Non è vero che il populismo è negativo, potrebbe essere una risorsa per la comunicazione politica, conta il messaggio che viene veicolato. Non è vero, continua, che ai messaggi emozionali bisogna rispondere coi “fatti”, anzi, l’opposto: rispondere con emozioni, ma positive.

Una discussone importante, che ci ha aiutato a fare chiarezza su tanti, troppi, luoghi comuni. A decostruire quel che viene detto su questi temi, in modo spesso superficiale, anche nei partiti.

La socialdemocrazia deve smuoversi. I partiti socialdemocratici devono uscire dalla loro nuvola, tornare a parlare con il “popolo”. Essere di nuovo capaci di interpretare quello che emerge dal basso. Parlare con le “persone per la strada” ci dice Lochocki. Niente di più distante tra quello che l’élite politica dice e fa e ciò che la popolazione desidera e si aspetta.

Poi, il ruolo dei media, della fiducia e della credibilità. Una discussione di oltre due ore. A tutto tondo sui problemi concreti, a partire dall’esperienza empirica e accademica di chi questi fenomeni li studia ormai da anni.

Che dire, grazie di cuore a Timo Lochocki per il tempo che ci ha dedicato e a chi, malgrado il brutto tempo e i vari impegni, è potuto essere con noi per discutere e confrontarsi.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




#WeRemember

Il 27 gennaio è la giornata mondiale del ricordo delle vittime dell’olocausto.

Il tema della memoria è uno dei pilastri della nostra attività e anche in questa occasione vogliamo ribadire l’importanza del ricordare quanto è accaduto.

Il World Jewish Congress ha lanciato una bellissima iniziativa, un video con nove sopravvissute all’olocausto che inviatano a non dimenticare. A far rivivere la memoria di quelle oltre 6 milioni di persone uccise e per non dimenticare anche quanto di orribile è accaduto dopo e tutt’ora accade nel mondo.

Condividiamo quindi il video con l’hashtag #WeRemember

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Antonio Tajani è il nuovo Presidente del Parlamento Europeo

Il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) aveva presentato e sostenuto la candidatura di Gianni Pittella, esponente del nostro partito e attuale capogruppo del PSE. Al quarto scrutinio il candidato del PPE Antonio Tajani ha ottenuto 351 voti contro i 282 di Pittella vincendo.

La scelta di Guy Verhofstadt di ritirarsi dalla corsa e di appoggiare con il suo gruppo la candidatura di Tajani ha rappresentato sicuramente un grosso aiuto al candidato del PPE e ci ha sorpresi non in positivo. Questa scelta, inoltre, ri-definisce il quadro complessivo delle alleanze nel Parlamento Europeo. Il campo del centro-destra si è ora ampliato mettendo insieme liberali (ALDE), conservatori (ECR) e popolari (PPE).

Al neo eletto Presidente Antonio Tajani faccio i miei migliori auguri di buon lavoro nella speranza che nello svolgimento delle sue funzioni sia davvero difensore dell’autonomia del Parlamento e delle istanze delle varie forze politiche, anche di quelle che non lo hanno sostenuto.

Il ruolo del Parlamento Europeo è divenuto sempre più importante e c’è bisogno di una figura che ne valorizzi il ruolo. Il fatto che tutte le principali cariche nell’UE, Commissione, Consiglio e Parlamento, siano oggi espressione del solo PPE lascia comunque perplessi.

In questi 2 anni e poco più di lavoro che restano spero verranno affrontati i temi cruciali del lavoro, della disoccupazione giovanile e del rilancio del processo di integrazione europeo, ora messo a dura prova dalla Brexit, dai problemi legati al terrorismo internazionale e ai flussi migratori.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Berlino ferita. Articolo su L’Unità

Da L’Unità.tv

È presto per parlare delle dinamiche di questa tragedia. Angela Merkel nella conferenza stampa ha parlato di attentato terroristico. Il ministro degli interni De Maziere è stato più cauto. Il sindaco della città di Berlino, Michael Müller è invece intervenuto ribadendo l’importanza del vivere insieme, tutti, con le proprie credenze, in modo pacifico.

Sono ore di grande scompiglio a Berlino. Un camion irrompe a velocità sostenuta nei mercatini di Natale e travolge decine di persone: 12 hanno perso la vita e cinquanta sono gravemente ferite. Una tragedia che colpisce tutte e tutti noi. Totalmente oscure le motivazioni e le responsabilità, per il momento.

Avevo appena lasciato Berlino per partecipare a una serie di incontri del Partito Democratico, tra Milano, Roma e Bologna, quando ho letto ieri sera di questa tragedia e ho sofferto profondamente. La mia Berlino è stata ferita e sconvolta. Ho passato ore a scrivere email alle iscritte e agli iscritti, così come ai simpatizzanti del Circolo PD di Berlino, sms e chiamate oggi, per accertarmi che tutte e tutti stessero bene. E poi l’ansia che aggredisce il cuore e oscura i pensieri. Sono distante e non posso accertarmi, ora, di persona che le persone che conosco stiano effettivamente tutte bene. Sui nomi dei feriti vige il più stretto riserbo.

La sensazione di impotenza che ti assale in queste circostanze è devastante. E ritornano alla mente le tragedie recenti di Parigi, Nizza e Bruxelles, e non solo. Ho seguito la conferenza stampa di Angela Merkel delle agenzie di stampa e dai tweet di amiche e amici adesso ancora a Berlino. Ci ha parlato di un sospettato: un pachistano in Germania da un anno, richiedente asilo. Dice che ferisce sapere che a compiere questa strage sia stato, probabilmente, qualcuno che è venuto da noi per chiedere aiuto e che abbiamo accolto. Ma ha aggiunto che non si può generalizzare, che le politiche dell’accoglienza e dell’integrazione non cambiano e che c’è bisogno di non cedere alla paura e restare noi stessi, restare liberi.

Sappiamo che ci saranno i soliti sciacalli che si butteranno su questa vicenda per un cinico tornaconto elettorale. Le elezioni in Germania sono alle porte e su queste tragedie ci sono soggetti politici che speculano senza il minimo senso della decenza. Anche per questo dobbiamo restare uniti, responsabili e cauti nelle nostre esternazioni. Nonostante il dolore, la rabbia e lo sconcerto.

Verrà il tempo delle analisi approfondite, delle domande e delle risposte da dare a una popolazione ora sotto shock. La mia Berlino ora soffre, è ferita. E lo sconcerto è maggiore, sapendo che è una città che ha fatto dell’accoglienza, della tolleranza e della solidarietà uno stile di vita, in cui il 20% della popolazione residente è di origine straniera, dove non mancano i controlli e dove, almeno personalmente, non mi sono mai sentito “in pericolo”. Non si poteva immaginare niente di tutto questo. A prescindere dalle motivazioni che emergeranno dalle indagini e su cui saremo chiamati a ragionare, sono l’imprevedibilità e la non usualità delle modalità con cui tutto questo si verifica ad alimentare un senso ancora maggiore di ansia, angoscia o smarrimento.

Oggi, a nome delle comunità che rappresento, quella del PD, di cui sono Segretario e della SPD, di cui sono delegato cittadino, ma soprattutto da berlinese, perché amo questa città, che vivo ogni giorno, voglio solo dire che il mio pensiero e i miei sentimenti sono con le vittime e le loro famiglie. Con la città tutta. Con le milioni di persone che la popolano.

Aggiungo, però con forza che noi siamo e dobbiamo essere più forti della paura, della rabbia, dell’odio e dell’ignoranza. Solo insieme, nelle nostre diversità, possiamo costruire un tempo che sia di vera pace e armonia. Ciascuno con le proprie responsabilità e ciascuno nelle proprie possibilità deve impegnarsi per questo obiettivo.




1 dicembre. Giornata mondiale contro l’AIDS

Il 1 dicembre è la giornata mondiale della lotta all’HIV/AIDS e anche noi vogliamo dare un nostro piccolo contributo. Con questo comunicato ci uniamo alle varie campagne di sensibilizzazione che sono state promosse da organizzazioni umanitarie, associazioni LGBTQI e personalità politiche o pubbliche.

Parlare di prevenzione è secondo noi fondamentale. Occorre superare le ancora troppe barriere morali che impediscono di affrontare la questione della sessualità in modo razionale e aperto. La società è complessa e molte sono le sfaccettature che caratterizzano il vivere delle persone, LGBTQI ed eterosessuali. C’è un velo di omertà e vergogna che è in contraddizione con il vivere contemporaneo.

Riteniamo che l’utilizzo del preservativo sia la strategia più semplice ed efficace per un sesso sano e responsabile. Tuttavia, riteniamo altrettanto importante spingerci oltre e ricordare i grandi passi in avanti nella lotta all’AIDS compiuti dalla ricerca. Anche i farmaci anti-HIV, gli antiretrovirali, svolgono un ruolo fondamentale nel campo della prevenzione. Grazie a essi, una persona sieropositiva stabilmente in terapia non è ad esempio in grado di trasmettere il virus. Inoltre, è ormai assodata la validità della PrEP (profilassi pre-esposizione), vale a dire l’assunzione di due principi attivi che impediscono nuove infezioni.
Non si tratta di prendere una posizione su ciò che sia eticamente giusto o meno, ma di comprendere che c’è una complessità tale per cui è indispensabile allargare gli orizzonti e affrontare la questione nel modo più pragmatico e distaccato possibile.

Vogliamo inoltre ricordare che l’HIV/AIDS è solo una delle tante malattie sessualmente trasmissibili, motivo per cui non può esistere un’unica strategia di prevenzione. Bisogna affrontare il tema della salute sessuale armati di consapevolezza, senso di responsabilità e propensione a testarsi.

Come AG LGBTQI del Circolo PD Berlino e Brandeburgo lanciamo quindi un appello affinché le tematiche della sessualità, della salute e della prevenzione vengano affrontate, anche all’interno del nostro partito, in modo più attuale e aperto. Noi faremo la nostra parte.

AG LGBTQI del Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Approvato documento Forma Partito dal Circolo PD Berlino e Brandeburgo

Sono passati quasi tre anni da quando è iniziata la discussione sulla riforma del Partito Democratico. Una discussione che ha visto tavoli tecnici, esperti e incontri come quello alla Festa de L’Unità di Milano nel 2014, dedicati proprio alla elaborazione di una proposta concreta di modifica della struttura del nostro Partito.

Come ha sottolineato già Fabrizio Barca, il documento che è stato prodotto e che è stato tardivamente diffuso poteva essere più coraggioso. Molti aspetti sono lasciati ancora aperti. Ci sono spazi di ambiguità, a mio parere, che dovranno essere colmati molto rapidamente, altrimenti rischiamo di azzoppare un percorso riformatore che invece è urgente e indispensabile.

Al netto di queste brevi considerazioni critiche, come Circolo PD Berlino e Brandeburgo, abbiamo accolto l’appello di Barca di discutere e approvare, con eventuali commenti e suggerimenti, il documento in questione. Poiché l’occasione per una discussione e una conseguente azione è troppo importante per poterselo lasciar sfuggire.

L’esperienza territoriale del nostro circolo poi, ci ha spinto con entusiasmo ad affrontare questa questione. Noi stessi ci siamo più che rinnovati in questi ultimi tre anni. Abbiamo creato un albo simpatizzanti che teniamo in continuo aggiornamento così come l’anagrafe degli iscritti. Le nostre riunioni hanno una regolarità mensile e consentono la partecipazione ampia di iscritte e iscritti e simpatizzanti. Con i dovuti distinuo per votazioni e candidature. Abbiamo una dimensione virtuale molto attiva, con due mailing-list separate (iscritte/i e simpatizzanti) che utilizziamo per affrontare questioni urgenti anche online. La separazione delle mailing-list ci consente di fare anche votazioni online, escludendo al momento della richiesta di votazione (ma non di discussione e miglioramento delle proposte) quella dei simpatizzanti che non hanno diritto di voto.

Riteniamo che la nostra piccola esperienza locale abbia un valore. Che possa essere condivisa anche altrove. Nella sezione “documenti” di questo sito, infatti, si possono trovare tutte le cose che abbiamo prodotto: regolamenti e procedure decisionali.

Riteniamo importante che si discuta di riformare il nostro partito, nel nostro piccolo abbiamo offerto un contributo. Lo ribadiamo approvando questo documento e dandone diffusione.

Scarica il documento-forma-partito-approvato-con-commenti dal nostro Circolo.

Federico Quadrelli

Segretario PD Berlino e Brandeburgo
Delegato Assemblea Nazionale del Partito Democratico (Europa)




Convegno PD Berlino sulle politiche sociali e figura dell’anziano nelle migrazioni

Un grande successo il nostro primo convegno sulle politiche sociali e la figura dell’anziano nelle migrazioni, organizzato presso la sede SPD di Berlino, con i saluti di apertura di Heidemarie Fischer, Presidentessa del gruppo AG 60+ della SPD berlinese e poi con gli interventi di esperte ed esperti sindacali, italiani (Lara Galli della INCA CGIL e Katia Squillaci di Ital/Uil) e tedeschi (Rolf Wiegand, Ver.Di), professori universitari (Edith Pichler e Klaus Henning dell’Università Potsdam), e il Segretario Generale della FERPA, dott.ssa Carla Cantone.

La giornata è stata intensa e ricca di riflessioni, proposte e suggerimenti che abbiamo consegnato nelle mani della dott.ssa Nadia Montagnino, referente per le politiche sociali presso l’Ambasciata italiana a Berlino e al Segretario Generale della Ferpa, dott.ssa Carla Cantone.

Si tratta, come ho spiegato nei saluti di apertura e a chiusura, non di un punto di arrivo ma di partenza. Attraverso questo convegno abbiamo tracciato un perimetro d’azione. Svilupperemo, grazie a un gruppo di lavoro ad hoc, già costituito, una serie di proposte e analisi con l’obiettivo di migliorare le politiche sociali non solo a livello nazionale, ma in una prospettiva europea. La vera grande sfida di oggi.

La questione, come è emerso dalle discussioni, non è naturalmente limitata alla figura dell’anziano, poiché tutto è connesso. Come ha affermato Carla Cantone, infatti, non ci sono politiche sociali per gli anziani se non si discute anche delle problematiche dei giovani. La collaborazione intergenerazionale è un elemento chiave del lavoro che sigle sindacali, gruppi di interesse e partiti politici dovrebbero, insieme, perseguire.

Sono particolarmente orgoglioso di questo risultato e di questo lavoro che si andrà sviluppando nei prossimi mesi. C’è bisogno di tornare a una politica che guardi alle cose concrete, che si faccia portatrice di un cambiamento reale e positivo, che sia coraggiosa e inclusiva. Noi daremo il nostro contributo, piccolo, ma credo fondamentale per smuovere le cose.

A giorni produrremo un documento in format digitale che mette insieme quanto emerso e ne daremo diffusione.

Di seguito le foto dell’evento.

A tutte e a tutti un caro saluto
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Convegno su politiche sociali e figura dell’anziano nelle migrazioni

Care iscritte e cari iscritti,
care e cari simpatizzanti,

il 27.11.2016 dalle ore 10.00 alle ore 15.00 si terrà un convegno organizzato dal PD Berlino e Brandeburgo sul tema “politiche sociali e figura dell’anziano nelle migrazioni” con esperti sindacali italiani e tedeschi, professori universitari ed esponenti della SPD e delle istituzioni italiane locali.

La giornata è divisa in due parti: dalle 9.30 alle 10.00 gli ingressi per le persone che si saranno pre-registrate al seguente indirizz e-mail: segreteria@circolopdberlino.com o che avranno dato conferma nell’evento Facebook sulla pagina ufficiale del nostro circolo, una breve introduzione del PD Berlino e poi due workshops con discussione conclusiva in Plenum.
Nel pomeriggio avremo invece una tavola rotonda assieme a Carla Cantone, Segretario della FERPA e due ospiti tedeschi: Klaus Henning dell’università di Potsdam esperto dei movimenti sindacali in Europa e un rappresentante dei Ver.Di di Berlino.

In allegato il programma della giornata a cui speriamo parteciperete numerosi:
>>> programma-in-lingua-italiana-it<<<

>>> programma-in-lingua-tedesca-de <<<

L’iniziativa si tiene alla sede della SPD di Berlino in Müllerstr.163 S+U Wedding, nella Erika-Hess-Saal.

Un caro saluto
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




La bandiera dell’UE è anche un nostro simbolo, non possiamo e non dobbiamo farne a meno!

Non viviamo in tempi facili. Le difficoltà per l’Unione Europea sono chiare a tutte e a tutti noi. Dopotutto, il voto sulla Brexit ce lo ha ampiamente dimostrato. Ma si poteva percepire già da prima un clima non entusiasmante. In Europa si alzano muri con fili spinati, avanzano forze populiste, xenofobe e antieuropee in tanti Paesi: Ungheria, Austria, Polonia, Francia, Germania, e non dimentichiamoci dell’Italia. Vincono utilizzando una propaganda volgare, aggressiva, mistificatrice che esternalizza le responsabilità e i problemi locali, buttando sulle spalle dell’Unione Europea tutte le colpe.

Si tratta di una vera e propria azione delegittimante a danno di un progetto che per oltre settanta anni ha garantito la pace e ha rappresentato un enorme passo in avanti rispetto ai drammi della prima e seconda guerra modiale, al sangue versato e ai tanti sacrifici fatti da milioni di cittadine e cittadini europei.

Il contesto internazionale, inoltre, preoccupa molto: una Russia rinvigorita nelle sue mire espansionistiche e nazionalistiche. A sud una Turchia in declino, dove Erdogan ha imposto il suo dominio dando inizio a una vera e propria involuzione politica del paese, mentre in medio-oriente la guerra continua a dilaniare la Siria e a mietere vittime innocenti. Oltreoceano Hillary Clinton perde le elezioni presidenziali e quello che agli occhi di molti sembrava impossibile, è diventato realtà: Donald Trump vince con una campagna elettorale che è andata ben oltre il populismo: sciovinista, sessista, xenofoba e a tratti surreale. Vince e ottiene la maggioranza dei voti al Senato e al Congresso. Impressionante e allarmante.

Con uno scenario di questo tipo dovremmo essere tutte e tutti più prudenti nelle nostre esternazioni. L’Unione Europea può (dovrebbe) rappresentare il riferimento principale per una politica diversa, progressista, rispettosa. Dovrebbe essere l’alternativa e la speranza. Ha fatto bene Angela Merkel, durante la sua conferenza stampa, a ricordare a Donald Trump che alla base dell’amicizia con gli Stati Uniti c’è il rispetto di alcuni valori, per altro tradotti in diritti nella Carta Europea dei diritti dell’Uomo, che sono il rispetto della dignità delle persone indipendentemente dall’appartenenza religiosa o etnica, dal sesso o dall’orientamento sessuale, dalle convinzioni politiche o da qualsiasi altra condizione personale. Libertà, democrazia e dignità delle persone.

Per questo, ho condiviso le parole e le preoccupazioni di Romano Prodi di oggi: aver tolto la bandiera dell’UE dalle scenografie ufficiali colpisce profondamente. Proprio alla luce di tutte le considerazioni fatte fino ad ora. La bandiera dell’UE è un simbolo fondamentale per noi democratiche e democratici. Il rafforzamento del progetto europeo è stato al centro delle scelte politiche de L’Ulivo prima e del Partito Democratico poi. Abbiamo speso fiumi di parole nel dire che serve più Europa. Certo, l’interrogativo fondamentale è che tipo di Europa vogliamo costruire, ma pur sempre un progetto ampio, non un ritorno a simbologie nazionaliste.

E proprio nelle parole dek nostro Segretario Nazionale, Matteo Renzi, pronunciate a Ventotene pochi mesi fa, sta la sfida e l’obiettivo che dobbiamo perseguire, insieme: ridare un’anima all’Europa. E questo non può significare rinunciarvi. Per avere gli Stati Uniti d’Europa, servono sforzi maggiori e soprattutto servono chiarezza, coerenza e responsabilità. Non possiamo e non dobbiamo, noi per primi, cedere per alcun movito.

Voglio lanciare quindi un invito e un appello al nostro Presidente del Consiglio, nonché Segretario Nazionale, Matteo Renzi: rimetti le bandiere dell’Unione Europea assieme a quelle italiane nelle scenografie ufficiali, perché il mesaggio che dobbiamo lanciare è di fiducia e speranza. Serve impegno concreto per un’Europa diversa, capace di unire e non di dividere, di tutelare i diritti di tutte e di tutti, e di essere un riferimento positivo nel mondo. Oggi più che mai la storia ci mette alla prova!

L’Europa siamo tutte e tutti noi, quella bandiera è un simbolo a cui non intendiamo rinunciare.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Berlino celebra la caduta del muro: il ricordo di un nostro iscritto

La caduta del muro di Berlino ha rappresentato un momento storico fondamentale, non solo per la Germania, ma per il mondo. Di seguito un messaggio di un nostro iscritto, Andreas Schlüter, che ci dice cosa ha significato per lui quel giorno.

“Der Jahrestag des Mauerfalls ist für mich immer ein besonderes Datum. Die Menschen in der DDR, in Mittel- und Osteuropa haben großen Mut bewiesen. Mit der Friedlichen Revolution haben sie gezeigt, dass politischer Wandel ohne Gewalt möglich ist. Die Sehnsucht nach Freiheit und Demokratie war stärker, als Geheimpolizeien und Mauern. Ohne die Wiedervereinigung wäre mein Leben anders verlaufen, viele Chancen wären mir verwehrt geblieben.

La ricorrenza della caduta del muro è per me sempre una data particolare. Le persone nella DDR e nell’Europa centro-orientale hanno dimostrato un grande coraggio. Con la rivoluzione pacifica hanno mostrato che un cambiamento politico senza violenza è possibile.  La brama di libertà e democazia era più forte dei servizi segreti e del muro. Senza la riunificazione la mia vita sarebbe andata diversamente, tante possibilità mi sarebbero state proibite.