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Comunicato congiunto PD Berlino – GD Versilia: Il futuro ha radici antiche

“Il futuro ha radici antiche” è stato il titolo dell’iniziativa politica su cui abbiamo basato lo scambio tra il circolo PD Berlino e Brandeburgo e la federazione dei Giovani Democratici (GD) della Versilia.
Abbiamo scelto questo tema perché crediamo che non ci sia un futuro senza la consapevolezza di ciò che è stato, nel bene e nel male, il nostro passato.
Ciò che viviamo oggi – democrazia, sviluppo, diritti, sicurezza, pace – non ci è arrivato per caso. Si tratta del risultato di un percorso storico che affonda le sue radici in un’esperienza devastante e dolorosa, che è stata la seconda guerra mondiale.
L’Unione Europea come progetto di pace è costato milioni di morti innocenti, dolore, sangue e disperazione. Non dobbiamo dimenticare cosa è accaduto nel secolo scorso. Sembra un tempo lontano per le nostre generazioni, eppure non è così. Sempre più spesso assistiamo allo stravolgimento delle verità storiche ad uso e consumo di forze politiche che vorrebbero sdoganare simboli, rituali e pensieri di ideologie nemiche della pace, come il nazi-fascismo, dietro l’alibi della libertà di pensiero.
Noi, che siamo nipoti o pronipoti di chi ha vissuto sulla propria pelle il senso profondo di quelle ideologie di morte e oppressione, vogliamo rinnovare il nostro impegno a difesa della nostra società, aperta e plurale, rispettosa della dignità dell’essere umano e che mira al mantenimento della pace tra i popoli.
Per questo, con pazienza e determinazione, abbiamo portato avanti in questi anni iniziative e scambi culturali e politici tra Berlino e la Versilia, guardando a Sant’Anna di Stazzema, con un chiaro obiettivo: tenere viva la memoria di quell’esperienza drammatica, per costruire insieme italiane ed italiani, tedesche e tedeschi, in un’ottica europea ed europeista, un percorso consapevole verso il  futuro.
Dopo la visita dei GD a Berlino nel 2018 e l’incontro con il mondo politico e istituzionale tedesco, adesso realizziamo la seconda parte del progetto, con la visita di una delegazione SPD guidata dalla Dr. Clara West (Vice-Presidente del Gruppo SPD all’Abgeordnetenhaus di Berlino) nei luoghi della memoria a Sant’Anna di Stazzema e poi a Firenze al Binario 16.
Sarà una bella occasione di incontro e confronto per rafforzare le relazioni d’amicizia italo-tedesche, di rafforzamento della cooperazione tra partiti fratelli, quali SPD e PD, e un’opportunità per le rispettivi realtà istituzionali di conoscersi e instaurare, auspichiamo, relazioni durature e reciprocamente vantaggiose.
In un tempo in cui la politica sembra essere attraversata da divisioni e personalismi, noi vogliamo testimoniare qualche cosa di diverso. C’è anche una politica che unisce e crea ponti, dialoghi ed opportunità. Sta all’impegno di ciascuna e ciascuno di noi. Con questa iniziativa proveremo a dare il nostro contributo. Per una politica dell’incontro, della crescita reciproca e per combattere le derive populiste, antieuropeiste e revisioniste che purtroppo sono emerse recentemente.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
Aasemblea Nazionale PD
Samuele Borrini
Segretario Giovani Democratici Versilia



Comunicazione sulla situazione politica attuale – settembre 2019

Alle iscritte e agli iscritti del Circolo PD Berlino e Brandeburgo,
alle elettrici e agli elettori del Partito Democratico che seguono le nostre attività e iniziative,
oggi il nostro ex Segretario, ed ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha formalizzato una scelta che, senza troppe ipocrisie dobbiamo dircelo, era maturata già da diverso tempo ma non aveva trovato il modo di concretizzarsi.
Sono sempre stato contrario ad ogni forma di scissione. Per chi conosce la mia storia politica nel PD, sa che ho sostenuto Bersani nel 2012 e Civati nel 2013. E malgrado questa scelta non ho condiviso la decisione di Civati all’epoca di spaccare il partito e di abbandonare la barca, come si suol dire. Così come non ho condiviso la scelta di Bersani ed altri poco tempo dopo.
Dell’importanza dell’unità nel nostro partito, un’unità di sostanza, non di mera facciata, ne ho parlato e scritto a più riprese. L’Unità pubblicò la mia lettera aperta nell’agosto del 2015 in cui scrivevo quello che segue:

“In questi giorni abbiamo assistito ad ulteriori scontri all’interno del Partito Democratico e questo non fa bene a nessuno. C’è bisogno di abbassare i toni e di tornare a fare Politica seriamente. L’unità del partito democratico è un obiettivo politico di primaria importanza.

Il potere comporta sempre responsabilità ed è indispensabile, per una dirigenza, saper gestire il dissenso non meno del consenso. E certo, ciascuno di noi deve impegnarsi affinché questo compito non sia reso impossibile. Ma nel rispetto delle reciproche convinzioni.

Tra un cinguettio e un post in Facebook si è completamente perso il significato del concetto di “confronto”. Sembra ci sia una gara a chi fa la battuta di maggior effetto. Sembra, ma forse è davvero così, che si miri più a far ruotare il contatore degli I like che non a trovare la sintesi politica necessaria tra posizioni lecitamente distanti, ma inserite in un progetto comune, che è il partito che tutti noi abitiamo. E che si spera si voglia proteggere, far crescere e migliorare.

Ci sono una maggioranza e una minoranza perché per noi che ci diciamo democratici il pluralismo di idee di vedute è un valore e non un limite. La sfida politica della dirigenza è di sapersi muovere in questo vasto spazio di idee e trovare il modo giusto per una sintesi, che non è un riassunto approssimativo, ma un prodotto terzo che integra e va oltre le posizioni iniziali.

Credo che non ci sia alcuna possibilità di vero cambiamento se da una parte e dall’altra manca la volontà di ascoltare e di confrontarsi. Se manca la volontà di mettersi anche in discussione. Il PD è un grande partito e il capitale politico che lo ha generato e tutt’ora lo sorregge merita molto di più di quanto vediamo ogni giorno.

C’è un Paese da cambiare e lo si dovrebbe fare in un clima diverso. Ciascuno si assuma le proprie responsabilità: la dirigenza di questo partito si renda disponibile ad ascoltare realmente e ciascuno di noi, nel rispetto delle proprie convinzioni, si sforzi di mediare. Mettersi in modalità d’ascolto attivo non è mai un fatto negativo. Se si tiene all’unità del PD, si cambi passo, altrimenti avremmo perso un’altra occasione per lavorare bene e insieme.”

Con profondo rammarico devo constatare che dagli errori del passato un’ampia fetta del nostro gruppo dirigente sembra non aver appreso assolutamente nulla. Viviamo un momento politico di grande complessità. Fuori dalle istituzioni si agitano movimenti nazionalpopulisti, ispirati da un’ideologia di destra becera. Agitano odio, rabbia e violenza verbale e talvolta anche fisica. A Pontida abbiamo assistito alla vera natura di quel mondo che sta raccogliendo ampio consenso nella popolazione. Sconcertante.
Non c’è dubbio che la storia non si ripeta uguale a se stessa, ma ci sono elementi preoccupanti di continuità rispetto ad esperienze che speravamo fossero davvero morte e sepolte sotto le macerie della storia.
Invece, ci ritroviamo vittime di guerre di potere tra fazioni, correnti o bande, al nostro interno e all’interno del campo dei progressisti e democratici. Che terribile errore! Ancora. Non c’è una sola ragione politica genuina che giustifichi questa scelta, se non mero tatticismo e interesse personale. Un interesse che guarda al breve periodo e non al bene del Paese.
Abbiamo, con enorme fatica, dato vita a un governo su cui nessuno avrebbe mai puntato. Sembrava surreale e impossibile. Invece, ora è realtà. Non solo con una maggioranza politica solida nei numeri al Parlamento, ma anche con un progetto politico radicalmente in discontinuità con l’esperienza giallo-verde. Si presenta, ora, la possibilità concreta di cambiare in meglio le cose. Non certo senza sacrificio da parte nostra. E non senza dubbi, più che legittimi. Che io stesso nutro come tante altre e tanti altri nel PD e nel centro-sinistra in generale.
Credo che il PD, ora, debba dare prova di forza e stabilità. Sembra strano, immagino, affermarlo alla luce di una terza scissione. Eppure, è proprio questo che ci richiede il momento storico: responsabilità, consapevolezza, coraggio, determinazione, generosità, idee e vera voglia di cambiamento.
Non basta dirsi queste cose, ma bisogna realizzarle. Non pretendo di avere soluzioni facili da offrire, ma qualche idea la ho.
1.Serve una vera e propria riforma radicale, strutturale e programmatica del PD.
Abbiamo bisogno di una rivoluzione reale sulle modalità di funzionamento del partito, dalle sue strutture territoriali a quelle nazionali. Servono vere e proprie procedure di selezione della classe dirigente (Assemblea Nazionale, Direzione Nazionale e candidature ai vari livelli elettorali: dalle comunali al parlamento) basate su modalità trasparenti e partecipative che valorizzino l’impegno delle e dei militanti sui territori: premiare impegno, attivismo, reale contributo dato al partito in termini di idee e passione e non limitarsi a questioni di possibilità economiche. Eliminato il finanziamento pubblico si è creato un vulnus democratico nella rappresentanza: rischiamo che si candidi chi può, mentre un’ampia fetta di potenziali dirigenti è esclusa, non per le idee, ma per le possibilità di partenza.
Le candidature, per esempio, non devono avvenire come abbiamo assistito, purtroppo, anche di recente, sulla base del grado più o meno grande di disponibilità all’obbedienza e alla fedeltà per un leader.
Serve una struttura forte,radicata e autonoma da ogni rischio di scomposizione delle maggioranze politiche che determinano le leadership. Per questo ho in mente il modello tedesco, che è messo nero su bianco nella Parteiengesetz, in vigore dal 1967 e che ha dato una cornice di standard democratici minimi uguale per tutti i partiti che vogliono partecipare alla competizione democratica. Regole che valgono per la SPD, per la CDU fino all’AfD.
In questo processo di rivoluzione e ricomposizione del partito giocheranno un ruolo le commissioni per la riforma dello statuto e della forma partito Nazionali e PD Estero, che, spero, cooperino insieme. Come Presidente di questa commissione nel PD Estero, spero si possa arrivare a una qualche soluzione in tempi rapidi. Ma lavorando bene e seriamente.
2.Capire il tempo in cui viviamo e avere una visione per il futuro.
La Politica per me è tante cose. In primis, è la capacità di incanalare il dissenso che esiste, nel bene e nel male, sempre, nella società. Farlo in modo costruttivo, propositivo e intelligente. All’interno di una cornice di regole democratiche, che guardi alla pluralità come un valore. Inoltre, la Politica è lo spazio del possibile: dove le alternative, quando non ci sono, si costruiscono. Insieme. E, infine, è l’insieme delle modalità con cui le istanze legittime delle persone vengono tradotte in proposte concrete, non visionarie nel senso di irrealizzabili, ma concrete e ben pensate, affinché l’orizzonte d’azione non sia il brevissimo periodo, ma quello medio-lungo. Per questo servono coraggio e determinazione.
Questo deve avvenire con una propensione alla curiosità, alla voglia di mettersi in discussione, con lo smantellare i sistemi di potere incancrenito che conosciamo, il correntismo fine a se stesso, e non basato sul confronto di idee,
3.Valorizzare il contributo continuativo di iscritte ed iscritti, di simpatizzanti, di interessate/i per ricostruire quello che un partito in prima battuta dovrebbe essere: una comunità.
Abbiamo sfilacciato il tessuto connettivo di una comunità in questi anni. Ogni scissione ha rappresentato un trauma. Un danno terribile alla tenuta emotiva di una comunità, la nostra.
Ora, malgrado tutto, lo abbiamo visto anche alle ultime primarie, c’è un popolo che esiste e resiste. Malgrado una classe dirigente pessima, fatte le dovute eccezioni ovviamente. Non buttiamo alle ortiche questo patrimonio immenso: che la partecipazione attiva delle e dei militanti sia la base nuova per ripartire. Che sia la linfa vitale affinché il PD si rigeneri e abbia la forza sufficiente ad affrontare le innumerevoli sfide che ora ha davanti, con tanti fronti di battaglia aperti: all’esterno e all’interno, anche se sembra non sia più così.
I circoli, nei territori, devono essere rivalorizzati. E bisogna capire come farlo anche con le nuove tecnologie.
Che la costituente delle idee che avevamo programmato si faccia, che sia non un momento conclusivo, ma l’inizio di una consultazione permanente, che metta insieme, ogni volta, chi vuole partecipare, con strutture di raccolta di idee e proposte. Gruppi di lavoro permanenti che aggiornino il profilo programmatico del PD in modo continuativo.
Non so se siano cose realizzabili nell’immediato, forse no. Ma credo che se non ripartiamo da questi obiettivi e ci mettiamo tutto il nostro impegno, rischiamo molto.
Ho fiducia nella nostra capacità di resistere e ripartire, con nuove idee e speranze per il Paese. Noi siamo l’alternativa necessaria e urgente. Oggi, più di prima, con convinzione sostengo il progetto del PD, assieme al Segretario Nazionale Nicola Zingaretti e alla squadra scelta per guidare questo percorso di rilancio del partito.
Invito tutte e tutti, con la disponibilità di tempo ed energie di ciascuno, a non far venire meno il proprio contributo in termini di idee, presenza, voglia di fare. Non è facile, lo so, ma noi siamo questa comunità. E noi dobbiamo ricostruirla, rilanciarla e rinnovarla. Insieme.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
Membro dell’Assemblea Nazionale



Lettera a Salvini sul caso Sea Watch 3 e sulla capitana Carola Rackete

Berlino, 3 luglio 2019

 

Egregio Ministro Salvini,
con estrema vergogna per il nostro paese e indignazione per le azioni manifestate dal Suo Ministero seguiamo le vicende legate alla Sea Watch 3 e al suo capitano, Carola Rackete.
Non solo, seguendo il Suo impulso di impronta apertamente autoritaria, Lei si arroga nelle Sue continue esternazioni di stile pubblicitario poteri spettanti ai tribunali italiani come nell’anticipare una espulsione dal nostro paese del capitano che ha seguito coraggiosamente il proprio dovere morale, e non solo persegue la Sua politica del sedicente uomo forte alla ricerca del consenso spicciolo dei più ignoranti – forse memore di esperienze storiche del nostro paese che speravamo definitivamente superate e che sembrano rispondere alle Sue convinzioni neanche tanto nascoste data la compagnia europea illiberale di cui si circonda e si fa promotore – ma stravolge ogni senso di moralità nel considerare come un semplice danno collaterale la morte di centinaia di persone inermi e da Lei trattate alla pari di “criminali”. Suo è l’uso frequente di questa parola indegna nei loro confronti.
Visto il fallimento della politica di creazione degli hotspots, in particolare nei paesi di ultimo transito dei profughi e migranti, Lei ha optato per la politica muscolare della fortezza Europa che niente altro è, nei Suoi disegni ignari dell’esperienza storica, che una soluzione esclusivamente militare e pertanto disumana verso il fenomeno della migrazione. Lei criminalizza tutti i profughi indistintamente e chi cerca di aiutarli per carità umana. Lei tratta come tali anche coloro, come noi, che riconoscono l’impossibilità dell’accoglimento illimitato ma nel contempo richiedono una politica più intelligente e rispettosa dei valori che fondano la nostra società democratica e che Lei così allegramente getta a mare insieme con i profughi al fine del perseguimento di un Suo successo elettorale prossimo.
Le assicuriamo che il nostro circolo si adopererà fortemente per sostenere l’associazione Sea Watch che ha sede nella stessa città, Berlino, in cui operiamo, e che noi stimiamo per il suo coraggioso senso civico.

Nella speranza di un ravvedimento della politica italiana che è anche nelle Sue mani Le porgiamo

I nostri saluti

Circolo PD di Berlino e Brandeburgo

 

Il contenuto della lettera si puo scaricare al link di seguito: 1562171487457_Testo finale Salvini 02.07.19 (2)




Elezioni di David Sassoli alla guida del Parlamento Europeo

Il Circolo PD Berlino e Brandeburgo si congratula con David Sassoli per la sua elezione a Presidente del Parlamento Europeo. David Sassoli, da dieci anni al Parlamento Europeo, è la scelta giusta, un risultato politico del gruppo dei socialdemocratici e del Partito Democratico. In attesa di ulteriori sviluppi sulle nomine dei commissari europei, sottolineiamo come poco si sia attivato il Governo italiano per spingere delle nomine, accontentandosi di affossare il candidato socialdemocratico Timmermans alla guida della Commissione Europea.

Con la sostituzione di Mario Draghi alla guida della BCE e in attesa di scoprire quale candidato italiano riuscirà a ricoprire un incarico nella commissione, non possiamo che sottolineare il divarico esistente fra la volontà politica di essere presenti in Europa e l’autolesionismo di un Governo che si dice a tutela degli interessi italiani, ma concretamente fa ben poco per rappresentarli o farli pesare. In attesa di scoprire come si evolverà la procedura di infrazione sul debito che pesa sulle spalle dell’Italia, ci auguriamo un governo che sia più attivo e specialmente più scaltro su questioni che interessano tutti e che permettono all’Italia di creare un clima politico per noi più favorevole, un interesse che è trasversale e che non dovrebbe essere sacrificato sull’altare di facili e bassi, nonché effimeri consensi politici.

Il Segretario del PD Berlino e Brandeburgo

Federico Quadrelli




Comunicato: Appello alla mobilitazione nazionale del 27 Ottobre 2018 CON I MIGRANTI, CONTRO LE BARBARIE

Appello alla mobilitazione nazionale del 27 Ottobre 2018 CON I MIGRANTI, CONTRO LE BARBARIE

Alle concittadine e ai concittadini,

in concomitanza con l’iniziativa nazionale promossa per il 27 Ottobre prossimo dalle più rilevanti associazioni solidali d’Italia, abbiamo deciso di organizzare un presidio anche a Berlino per testimoniare insieme l’impegno a contrastare la crescita di ogni forma di razzismo e di xenofobia, e la pericolosa

diffusione nel paese di un clima di odio e di discriminazione.

Uniti contro la barbarie, uniti per una società più inclusiva, democratica e coraggiosa, che riconosca nella diversità un valore e non una minaccia.

Invitiamo tutte le persone che condividono i contenuti dell’appello a partecipare e proponiamo alle associazioni di italiani a Berlino di aderire (presso una delle associazioni promotrici) per allargare la lista dei sostenitori dell’appello scrivendo a uno dei seguenti contatti: anpi.berlinobrandeburgo@gmail.com o

segreteria@circolopdberlino.com.

L’appuntamento è per il 27 ottobre 2018, dalle ore 11 alle ore 12, in Hiroshimastrasse, davanti all’Ambasciata d’Italia a Berlino.

Vi aspettiamo numerosi per una comune battaglia di civiltà.

Promotori:

Franco Di Giangirolamo (Sezione ANPI Berlino)

Federico Quadrelli (Circolo PD Berlino e Brandeburgo)

Elettra Dotti (Liberi e Uguali Berlino)

Hanno ad oggi aderito:

Amelia Massetti (Artemisia Project e.V.)

Lisa Mazzi (ReteDonne e.V. Berlino)

Gianfranco Ceccanei (AG Carlo Levi-Filef)

e-migranti

Katia Squillaci (UIM)




Comunicato sulla chiusura dei porti italiani alle navi di migranti da parte del Ministero dell’Interno

E’ di queste ore la notizia del rifiuto da parte dell’Italia di accogliere in uno dei suoi porti la nave Acquarius con a bordo 629 naufraghi provenienti dal Nord Africa di cui 123 minorenni, 11 bambini e 7 donne incinte, secondo quanto riportano agenzie di stampa e giornali. 

Matteo Salvini ha invitato Malta ad accogliere la nave e ha ribadito che i porti italiani sono chiusi. Si tratta di una scelta politica che reputo sbagliata e naturalmente vergognosa. Non è certo così che si può affrontare la questione migratoria, che come ben sappiamo non è “emergenziale”, ma da tempo “strutturale”. Non è tollerabile il fare propaganda sulla pelle di disperati che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalle persecuzioni e dalla violenza, per fare facile consenso, creando nemici che non esistono.  Non è così che si può seriamente pensare di attivare una solidarietà vera da parte degli altri Stati europei. In gioco ci sono le vite di persone innocenti. 

C’è da chiedersi fino a dove intenderà spingersi Salvini, ora che è ministro dell’Interno, per sostenere la sua retorica anti-Europa ed anti-migranti. Chi come lui si riempie la bocca di parole che richiamano la tradizione, la cultura e la religione del nostro Paese, dovrebbe solo provare vergogna, perché con le sue parole e le sue azioni nega proprio quei valori e principi su cui il nostro Paese si è costituito nel tempo: l’accoglienza è uno di questi.  

Invito tutte le forze politiche democratiche e progressiste, così come le associazioni, i gruppi di interesse, ogni singola cittadina e ogni singolo cittadino, a mobilitarsi, a far sentire la propria voce, attraverso i media, nelle piazze, tornando a partecipare alla vita politica e civile del nostro Paese. 

Questa tendenza, sempre più marcata, alla chiusura e all’esclusione,  basata su un gioco politico a discapito di chi non può difendersi, non può trovare cittadinanza in un Paese europeo occidentale, democratico, che ha conosciuto l’oppressione e che si è guadagnato la libertà col sangue e il dolore di milioni di persone. 

Ripartiamo da qua, da questa consapevolezza e da questi valori. Difendiamo la dignità dell’essere umano e i diritti fondamentali di tutte e di tutti. 

Federico Quadrelli

Foto: 4 ottobre 2016. Un migrante viene soccorso da un volontario della ONG Proactiva Open Arms nelle acque del Mar Mediterraneo, a circa 20 miglia nautiche a nord della costa della Libia. – Credits: ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images




Comunicato a supporto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Quanto sta accadendo in queste ore è di una gravità senza precedenti.

La Costituzione prevede prerogative e compiti chiari per la funzione di Presidente della Repubblica.

Il rifiuto su un nominativo per il ruolo di ministro è già accaduto in passato. Non c’è nulla di irregolare in questa scelta del Presidente Mattarella.

La relazione violenta e repentina da parte di Lega, FDI e M5S apre una conflitto grave con la massima carica dello Stato, la figura di Garanzia che deve guidare il percorso di formazione del Governo, come previsto in una Repubblica Parlamentare e nella nostra Carta Costituzionale.

Per questo intendo esprimere la vicinanza mia e del circolo PD Berlino e Brandenburgo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La minaccia avanzata di chiedere la messa in stato d’accusa del Presidente è irricevibile. Ma non dobbiamo sottovalutarla, poiché in Parlamento i numeri potrebbero consentirlo.

Lancio quindi un appello alle deputate e ai deputati, alle senatrici e ai senatori della Repubblica affinché reagiscano e difendano la dignità e l’integrità delle nostre istituzioni.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandenburgo




Comunicato congiunto PD e PS sull’Europa

Das EU-Motto “in Vielfalt geeint” stellt die tiefste Bedeutung des europäischen Projektes dar.

Nach zwei Weltkriegen mit Leid, Angst und  Toten begann 1945 in Europa eine Zeit des Friedens, der wirtschaftlichen Entwicklung und der europäischen Konstruktion.

Alles was wir heute haben, wurde uns nicht geschenkt, daher tragen wir die große Verantwortung, das EU-Projekt zu schützen und voranzubringen. Das ist unsere Pflicht!

Die Perspektive, ein breiteres, solidarisches und wertenorientiertes Europa aufzubauen ist in den letzen Jahren auf viele Schwierigkeiten gestossen. Unsolidarisches Handeln zwischen den reichsten und den ärmsten Ländern innerhalb der EU, populistische und Anti-Europa Bewegungen machen sich breit und lassen dem steigenden Vertrauensverlust von BürgerInnen gegenüber den EU-Institutionen viel Platz. Die Verbreitung von Hassparolen und rassistischen Sprüchen gerade jetzt in den Flüchtlingsfragen führen zur Ausgrenzung. Das ist nicht das Europa, das wir wollen!

Deswegen engagieren wir uns, europäische MitbürgerInnen, auch außerhalb unsere Länder für Europa. Wir sind davon stark überzeugt, dass, um den Frieden zu schützen und eine noch positivere Entwicklung zu schaffen, die Zukunft mehr Europa ist. Mit dem Brexit haben wir gesehen, wie fragil das europäische Projekt ist.

Am Europatag wünschen wir uns alle mehr Solidarität,  eine gelungene und vertrauensvolle Integration. Wir wünschen uns ein Europa, das eine echte politische Union sein kann, um Frieden und eine unter den Bürgern gelebte Demokratie zu garantieren.

Federico Quadrelli

Vorsitzender PD Berlin und Brandenburg
Philippe Loiseau
Vorsitzender PS Berlin



Comunicato a sostegno di Cécile Kyenge

Il Circolo del Partito Democratico Berlino e Brandeburgo esprime sdegno per il vile attacco discriminatorio ai danni dell’ex Ministra per l’Integrazione e parlamentare europea Cécile Kyenge e le è attorno in questo momento così basso per la politica italiana tutta. Noi del PD Berlino e Brandeburgo abbiamo avuto l’onore di conoscere ed incontrare Cécile personalmente esattamente un anno fa in occasione di un confronto sui temi della migrazione avvenuto alla Friedrichs-Ebert-Stiftung. Ne abbiamo potuto apprezzare la professionalità, la competenza, la serietà con cui affronta una questione così cruciale per l’Unione Europea. Cécile è bersaglio di meschini individui che non accettano quello che lei stessa incarna e di cui è diventata simbolo: un esempio di successo di integrazione e un arricchimento per l’Italia, dove è attiva politicamente da più di dieci anni nelle file dei DS prima e del PD poi. Cara Cécile, grazie a nome del Circolo per l’insostituibile lavoro che stai svolgendo e ci auguriamo di non dover più assistere ad episodi di questo tipo, mai e poi mai.

Federico Quadrelli                                                                                                                                                                                                                Segretario PD Berlino e Brandeburgo

 

 




L’anagrafe antifascista promossa dal Sindaco di Stazzema Maurizio Verona

Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ha promosso un’importante iniziativa contro l’odio, il razzismo e contro ogni forma di fascismo che intendiamo sostenere.

Con la pubblicazione della “Carta di Stazzema”, infatti, e l’apertura di una “Anagrafe online antifascista” accessibile a tutte e a tutti, a prescindere dal luogo di residenza, abbiamo la possibilità di aderire ai valori della resistenza e dell’antifascismo, ovunque ci si trovi, per difendere la pace che non ci è stata regalata, ma che è stata conquistata col sangue e la sofferenza di milioni di innocenti.

Non dimenticare è una nostra responsabilità. Salvaguardare il progetto europeo di pace è un nostro dovere.

Io ho sottoscritto fin da subito, fatelo anche voi! Basta cliccare qua >>> anagrafe antifascista <<<

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

Nel 70º Anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, Il Comune di Stazzema istituisce

L’ANAGRAFE ANTIFASCISTA

per la costituzione di un Comune Virtuale antifascista.

L’iscrizione all’Anagrafe è aperta a tutti sottoscrivendo la

CARTA DI STAZZEMA

Iscriversi significa condividere, affermare, rivendicare i principi raccolti nella presente Carta, che sono alla base della nostra Democrazia, della Costituzione Italiana, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

Iscriversi significa “essere per”: un mondo senza guerre, terrore e forme di oppressione; un futuro migliore, di progresso sostenibile, bellezza e civiltà; la fiducia nell’uomo e nelle sue potenzialità, nella ragione, nella cultura.

Per questo l’anagrafe è antifascista, perché il Fascismo è sinonimo di totalitarismo e autoritarismo; non solo un periodo storico quanto anche l’espressione di una visione del mondo e dell’uomo orientata al passato, arcaica, fatta di istinti, violenza, discriminazione, oppressione, razzismo. Essere antifascisti è una battaglia di civiltà: è l’affermazione di un universo di idee e di valori opposti ai totalitarismi.

Aderendo al Comune Virtuale Antifascista e sottoscrivendo la Carta di Stazzema:

  • AFFERMIAMO che esistano diritti inalienabili che ogni essere umano possiede, senza distinzione per ragioni di pensiero, razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale.
  • AFFERMIAMO il valore della persona e delle sue libertà, di pensiero, coscienza e religione; il diritto di tutti: a poter esprimere liberamente le proprie opinioni, senza discriminazioni, minacce o persecuzioni, ad autodeterminarsi come individuo, ad avere un lavoro e condurre un’esistenza dignitosa; il diritto ad una sfera privata inviolabile nell’ambito della proprietà, della persona, della vita, della famiglia;
  • AFFERMIAMO il valore dell’istruzione e la possibilità di ognuno di accedere ad un’informazione libera, imparziale e accessibile a tutti, come strumento di pieno sviluppo della persona e di crescita collettiva;
  • AFFERMIAMO il valore della giustizia e di un giusto processo; la tutela delle minoranze; l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge; il rifiuto di ogni schiavitù, tortura, punizione crudele o inumana;
  • AFFERMIAMO l’importanza delle pratiche democratiche, nella convinzione che la sovranità appartenga al popolo e che ognuno abbia diritto di partecipare al governo del proprio paese;
  • AFFERMIAMO il rispetto dell’altro, delle sue opinioni e convinzioni; il valore del dialogo, del confronto, come modalità di risoluzione dei conflitti fra individui come delle controversie internazionali;
  • AFFERMIAMO che il Futuro non è il Fascismo. La civiltà, il progresso, il futuro, appartengono alla dimensione democratica.

Aderire all’anagrafe è un impegno a sentirsi parte di una comunità, che agisce per affermare e rivendicare con orgoglio e coraggio i principi della Carta, per restituire loro forza, dignità, fascino, per riportarli al centro del dibattito pubblico, della vita quotidiana, della contemporaneità.