Le colpe dei crimini dei padri non ricadano sui figli!
Nel percorso preparatorio per lo scambio politico PD-SPD il nostro circolo si è concentrato sul ruolo dei fascisti italiani nella strage di Sant’Anna di Stazzema. Dobbiamo dare inizio a una seria riflessione su ciò che è stata la nostra storia.
Di seguito il contributo di Umberto Mastropietro a nome del nostro circolo:
“Certamente ma I figli dovrebbero impegnarsi più di chiunque altro affinché I crimini non si ripetano.
Scrivendo di Sant’Anna però questa volta non sto chiamando in causa I figli delle SS.
Io mi rivolgo a noi italiani.
Lo stereotipo del bravo italiano, pacifico, simpatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante hanno illuso la memoria nazionale e non abbiamo mai analizzato veramente gli aspetti guerrafondai e criminali della nostra storia.
In verità dall’unità ad oggi l’Italia ha combattuto solo guerre di aggressione.
Dopo l’armistizio il re e Badoglio (con la complicità degli alleati) diffusero la leggenda che la responsabilità della Guerra non ricadeva sul popolo italiano ma su Mussolini e che l’alleanza con Hitler ci fu imposta dalla paura della potenza militare germanica ma noi con I crimini dei nazisti non avevamo avuto niente a che fare.
Per assurdo poi la giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine auto-assolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse.
In verità il regime fascista fu meno sanguinario dei nazisti non per volontà ma per inefficienza.
Anche oggi c’è ancora chi rimpiange il fascismo e ci sono ancora vasti strati della popolazione che credono che l’unico errore di Mussolini fu l’alleanza con Hitler.
Ci piace dimenticare lo squadrismo, l’abolizione della libertà di opinione e di stampa, la militarizzazione della società, l’indottrinamento delle masse, il ruolo della donna vista come sottomessa procreatrice di soldati.
Abbiamo dimenticato I campi di concentramento in Libia, l’aggressione all’Etiopia, l’appoggio al Franchismo, il vile attacco alla Francia già battuta, l’inutile guerra alla Grecia, il sacrificio del corpo di spedizione in Russia, l’invasione della Jugoslavia.
Le sabbie del deserto nord africano disseminate delle ossa di quei morti di fame mandati dal Duce ad ammazzare altri morti di fame.
Non abbiamo più memoria delle città bombardate, dei tribunali speciali e della polizia segreta.
Abbiamo rimosso i massacri di civili perpetrati dalle nostre truppe e la servile collaborazione con gli occupanti tedeschi.
Non proviamo più vergogna per l’emanazione delle leggi razziali.
I morti di Sant’Anna si onorano con la memoria non con la retorica delle corone di fiori.
Ai morti di Sant’Anna dobbiamo promettere di uscire dal comodo nascondiglio assolutorio che ci siamo costruiti e di essere pronti a fare I conti con il nostro passato.”