Contromanifestazione a Verona contro il Congresso della famiglie
Di seguito l’odg proposto da Cirinnà e Lo Giudice sulla contromanifestazione a Verona e sottoscritto dal Segretario Federico Quadrelli in Assemblea Nazionale:
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Di seguito l’odg proposto da Cirinnà e Lo Giudice sulla contromanifestazione a Verona e sottoscritto dal Segretario Federico Quadrelli in Assemblea Nazionale:
In occasione dell’Assemblea Nazionale è stata presentata la seguente mozione, sottoscritta in prima firma dal Segretario del Circolo Federico Quadrelli assieme al Sindaco di Stazzema Maurizio Verona e presentata assieme a Daniela Ferrieri e Andrea Strambi del PD Versilia:
MOZIONE – “IMPEGNO PER LA CREAZIONE DI UN CAMBIAMENTO CULTURALE IMPRONTATO SULL’ACCOGLIENZA, LA PLURALITA’ E SULL’ANTIFASCISMO”
Da diverso tempo assistiamo al diffondersi di manifestazioni di stampo razzista che da nord a sud scuotono il nostro Paese. Non sono più fenomeni isolati che riguardano qualche esponente politico, bensì sempre più cittadine e cittadini che, fino a qualche tempo fa, non avrebbero mai esternato odio su base etnica o razziale, contro minoranze sessuali o religiose.
Questa deriva è preoccupante: i principi e i valori della nostra società – inclusione, solidarietà, pluralità, tolleranza – sono messi in discussione ad ogni livello: istituzionale, politico e anche nella vita quotidiana da un numero crescente di soggetti.
A tutto questo si aggiunge un numero sempre maggiore di manifestazioni politiche che inneggiano al fascismo, ai suoi simboli, alla sua storia e ai suoi vecchi idoli. Movimenti di estrema destra, nazionalisti, razzisti, xenofobi, omofobi e misogini, che s’insediano nei territori, avvicinandosi a formazioni politiche meno connotate ideologicamente con il fascismo, ma in cui trovano un terreno fertile su cui seminare il loro odio e trovare una qualche forma di rappresentanza politica.
Al Partito Democratico, prima forza d’opposizione e principale forza della sinistra in Italia, spetta il compito di affermare, con determinazione, coraggio e forza, i principi su cui si fondano la nostra Repubblica e la nostra società.
È necessario riaffermare la nostra appartenenza antifascista, perché il Fascismo è
sinonimo di totalitarismo e autoritarismo ed espressione di una visione del mondo e dell’uomo orientata al passato, arcaica, fatta di violenza, discriminazione, oppressione, razzismo in una società in cui sempre più si affermano richiami di superiorità;
Essere antifascisti significa affermare l’esistenza di diritti inalienabili che ogni essere umano possiede, senza distinzione per ragioni di pensiero, razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale.
Si rende necessario oggi per combattere il fascismo crescente in simboli, slogan, richiami al passato, ad una violenza verbale e di incitamento alla discriminazione, condividere, affermare, rivendicare i principi raccolti nella Carta Costituzionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che sono alla base della nostra Democrazia.
Ribadire il valore delle istituzioni continentali come spazio di democrazia e di rappresentanza dei popoli, che hanno scelto dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale di costruire un nuovo mondo in cui si affermassero i valori calpestati dai totalitarismi basati sulla superiorità nazionale ed etnica;
Con questa mozione chiediamo che:
1. l’Assemblea Nazionale affermi che il PD, come forza politica di sinistra, ha l’antifascismo come suo valore cardine e che il PD condanna ogni manifestazione razzista, xenofoba, omofoba e misogina;
2. l’Assemblea Nazionale impegni il PD tutto, in ogni sua articolazione territoriale e istituzionale, a sostenere iniziative che abbiano come oggetto la promozione della cultura della tolleranza, dell’accoglienza e dell’antifascismo;
3. il Segretario Nazionale si impegni, nella composizione della nuova Segreteria o dei nuovi Dipartimenti, a prevedere una funzione, o a dare una delega all’interno di un dipartimento, in materia di Antifascismo, affinché questo principio sia tradotto in azioni politiche concrete e con un’azione continuativa di monitoraggio del fenomeno.
Il Segretario del Circolo
Federico Quadrelli
È stata una giornata di festa per la democrazia.
Una partecipazione su cui pochi avrebbero scommesso. Segno della forza del nostro partito e dell’esistenza di una comunità.
A Berlino per la terza volta aumentiamo il numero di partecipanti arrivando a 206 votanti. Nel 2017 furono 186 e nel 2013 151. In un tempo di disaffezione e sfiducia rafforziamo il nostro radicamento territoriale e raccogliamo i frutti di un lavoro intenso, serio e sempre coerente con valori e idee. Abbiamo inoltre ben 4 iscritti in più e 12 simpatizzanti. Che vogliono seguire da vicino le nostre attività.
I risultati del seggio di Berlino, il primo per numero di votanti in Germania, sono i seguenti:
Berlino
206 votanti (+20 risp.2017)
164 Zingaretti (79.61%)
23 Giachetti (11.17%)
18 Martina (8.74%)
1 Nulla (0.4%)
Un ringraziamento speciale a chi ha deciso di partecipare. Di rinnovarci la propria fiducia o di provare a darcela per la prima volta. E naturalmente alla Presidente di seggio Tiziana, agli scrutatori Alberto e Piero.
Grazie! Ed ora costruiamo l’alternativa che serve al Paese. Le europee sono alle porte. Portiamo questo vento di cambiamento anche in Europa!
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
1) Ciao Anita, benvenuta nella comunità del PD in Europa! Raccontaci della tua esperienza e di cosa ti ha fatto dire: dobbiamo iniziare!
Ciao Federico, grazie! Fino ad ora la mia esperienza politica è stata principalmente accademica e di ricerca. Ho partecipato a diverse conferenze e aderito a movimenti che si collocano a sinistra, ma il mio contributo è sempre stato soprattutto teorico. Il punto di rottura è stato quando ho scritto un articolo sui risultati elettorali italiani e sulla retorica dei 5 Stelle. Questo ha portato la mia attenzione sull’Italia e sul ruolo e sull’importanza che il PD potrebbe avere come partito di opposizione e non solo di compromesso come spesso e’ stato. Alla luce del “contraccolpo souveranista” che troppi stati europei stanno vivendo, è giunto il momento di agire e di creare un’unità sempre più forte per l’opposizione in Italia, nonche’ per gli italiani residenti all’estero. Quando Vittorio Bianchi, mia madre e Massimo Ungaro hanno avuto l’idea di fondare a Vienna un circolo PD austriaco, tutto si è riunito.
2.L’Austria, come l’Italia e l’Ungheria, ha un governo nazional-populista. Quali sono i motivi, secondo te, che hanno spinto gli austriaci a questa scelta?
Credo che il partito ÖVP sia riuscito a profilarsi come un partito ideologicamente nel ‘mezzo’, poiché è sfuggito ai dibattiti relativi ai contenuti e si è rivelato alquanto apolitico durante la campagna elettorale. La ÖVP ha ottenuto la maggioranza, del 31% dei voti, seguiti dal SPÖ con il 26, 9% e dal FPÖ con il 26%. Personalmente, credo che uno dei principali fattori che hanno portato a questa maggiore popolarità all’ÖVP e all’FPÖ sia stata una retorica di paura, visibile in alcuni dei principali media e campagne elettorali, il cui punto focale durante le elezioni è stato “la sicurezza nazionale e la lotta all’immigrazione clandestina”. Questo slogan ha funzionato bene, per quanto sia una retorica già assunta negli anni precedenti, durante quella che è stata chiamata la “crisi” dei rifugiati… A mio avviso, questa retorica, insieme allo stereotipo che indica la SPÖ deludente, cosi come succede per il PD in Italia, e’ riuscita a trasformarsi in una percezione scontata nei confronti dell’immigrazione, tanto da legittimare maggiormente i due partiti.
Il risultato e’ inquietante, tuttavia un aspetto positivo di una parte della popolazione è stato lo svolgimento di alcune grandi proteste e manifestazioni come la “donnerstag demo”, gia’ avviate nel 2000 contro il governo di coalizione ÖVP e FPÖ in vigore all’epoca.
3) Che ci puoi dire della realtà delle italiane e degl italiani a Vienna?
Beh, questa è una domanda piuttosto difficile. Fino ad ora tendo a percepire la realtà degli italiani del mio ambito sociale, e cioe’ di quelli che sono nati e cresciuti qui da famiglie miste come la mia o che hanno vissuto in diversi paesi, che stanno studiando all’Università o che sono qui per motivi professionali. Ufficialmente ci sono circa 30.000 italiani in Austria, una gran parte di loro sono sudtirolesi che per giunta si sentono anche austriaci. A Vienna, gli italiani ufficialmente registrati sono studenti, professionisti che lavorano in organizzazioni internazionali o in aziende e ristoranti italiani. Di fatto in Austria manca una emigrazione italiana di origine operaia. Da quanto mi è stato detto, la lingua e alcune piccole lotte burocratiche rappresentano la barriera più grande. D’altra parte, nella vita degli studenti e delle organizzazioni internazionali, questa barriera non è difficile da superare. Inoltre, gli austriaci tendono ad accogliere gli italiani, da Dante alla pizza, a braccia aperte.
Il 28 ottobre 2018 è stato eletto Presidente del Brasile Jair Bolsonaro, espressione della destra estrema più pericolosa. Con le sue esternazioni sul periodo della dittatura militare, con cui giustificava e anzi sostenva l’uso della tortura, ha espresso tutta la sua ostilità per la cultura dei diritti umani ed il totale disrispetto per la dignità umana.
Si è espresso con pesanti e volgari manifestazioni d’odio contro le minoranze etniche, religiose e sessuali ed è arrivato ad auspicare una vera e propria politica contro i movimenti socali, i membri dell’opposizione ed in particolare contro gli esponenti del partito del lavoro di Lula, già ingiustamente incarcerato prima delle elezioni su richiesta di un giudice che ora è diventato ministro della Giustizia proprio del governo di Bolsonaro. Il tutto è inaccettabile e lascia più che un sospetto sul ruolo giocato da questo giudice brasiliano nella vittoria dell’estremista di destra Bolsonaro.
Quest’assemblea ha già espresso formalmente la sua solidarietà a Lula mesi orsono. La situazione in Brasile è ad oggi ancora più grave e rappresenta una vera minaccia per la stabilità politica ed economica del Sud America, ma anche del resto del mondo.
Per questo motivo chiediamo che l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico voti questa risoluzione impegnando il PD, i suoi esponenti politici in Parlamento e in Europarlamento, a fare tutto ciò che è in loro potere per contrastare questa deriva nazionalsitica, razzista e il concreto pericolo che questo nuovo Presidente può rappresentare per le minoranze etniche, politiche, religiose e sessuali in Brasile.
Chiediamo che venga fatto tutto ciò che il diritto internazionale consente affinché la situazione politica in Brasile sia monitorata per tutelare il rispetto dei diritti umani e della dignità della persona.
In fede
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
18.09.2018
Mesi fa sono stato eletto come Presidente della commissione Partiti Progressisti Globali in seno all’Assemblea PD Estero. E’ stato un gran piacere. Ho potuto confrontarmi su temi molto importanti e attuali con persone provenienti da molti circoli PD in Europa e nel resto del mondo e ad un elevatissimo livello.
Abbiamo prodotto un documento molto snello, ma molto articolato, sul concetto di progressismo. Volevamo rispondere ad alcune domande e questo è quello che la nostra discussione ha prodotto. Di seguito il link al documento: Documento_Finale_18.09.18_CommPPG_PDEstero[1635]
A vostra disposizione!
Approfitto per ringraziare in modo particolare Anna Maria Sempreviva (PD Scandinavia), Michele Testoni (PD Madrid), Matteo Antonini (PD Svizzera), Rocco Ponzano, Gianni Ludi, Edoardo Chiozzi (PD Parigi), Matteo Ferroni (PD Washington), Carlo Taglietti (PD Monaco) e Niclas Huettemann (PD Berlino) per aver partecipato in modo attivo ai lavori della commissione.
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
Appello alla mobilitazione nazionale del 27 Ottobre 2018 CON I MIGRANTI, CONTRO LE BARBARIE
Alle concittadine e ai concittadini,
in concomitanza con l’iniziativa nazionale promossa per il 27 Ottobre prossimo dalle più rilevanti associazioni solidali d’Italia, abbiamo deciso di organizzare un presidio anche a Berlino per testimoniare insieme l’impegno a contrastare la crescita di ogni forma di razzismo e di xenofobia, e la pericolosa
diffusione nel paese di un clima di odio e di discriminazione.
Uniti contro la barbarie, uniti per una società più inclusiva, democratica e coraggiosa, che riconosca nella diversità un valore e non una minaccia.
Invitiamo tutte le persone che condividono i contenuti dell’appello a partecipare e proponiamo alle associazioni di italiani a Berlino di aderire (presso una delle associazioni promotrici) per allargare la lista dei sostenitori dell’appello scrivendo a uno dei seguenti contatti: anpi.berlinobrandeburgo@gmail.com o
segreteria@circolopdberlino.com.
L’appuntamento è per il 27 ottobre 2018, dalle ore 11 alle ore 12, in Hiroshimastrasse, davanti all’Ambasciata d’Italia a Berlino.
Vi aspettiamo numerosi per una comune battaglia di civiltà.
Promotori:
Franco Di Giangirolamo (Sezione ANPI Berlino)
Federico Quadrelli (Circolo PD Berlino e Brandeburgo)
Elettra Dotti (Liberi e Uguali Berlino)
Hanno ad oggi aderito:
Amelia Massetti (Artemisia Project e.V.)
Lisa Mazzi (ReteDonne e.V. Berlino)
Gianfranco Ceccanei (AG Carlo Levi-Filef)
e-migranti
Katia Squillaci (UIM)
Premessa: Il lavoro del Circolo sulla riforma della struttura del PD inizia già nel 2015, cogliendo lo spunto offerto da Fabrizio Barca. Maggiori informazioni qui.
Il Partito Democratico (PD) vive un momento molto difficile. L’esito delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 è stato una doccia gelata. E ci impone di fermarci, di capire veramente che cosa non è andato per il verso giusto e, soprattutto, ci impone di cambiare rotta e anche in fretta.
Malgrado le difficoltà, che non possono essere nascoste, il PD è una comunità ancora dinamica e ricca di energie, di persone capaci e piene di passione, che vogliono dare un contributo per il rilancio di questo progetto e per ricompattare una comunità, ora stanca, avvilita, demotivata e forse anche un po’ arrabbiata. E giustamente.
A fine ottobre si terrà a Milano il Forum Nazionale del PD dove speriamo si possano discutere i temi cruciali per il rilancio del partito. Un percorso di discussione e confronto programmatico in vista del Congresso nazionale del 2019 che non potrà essere solo una conta, ma l’occasione per ripartire, insieme, con più forza e soprattutto chiarezza. Lo dobbiamo alle nostre elettrici e ai nostri elettori, alle nostre e ai nostri militanti, a noi stessi!
Il nostro circolo ha dedicato qualche mese alla discussione, ben nota, della riforma delle strutture del Partito. Le posizioni sono molteplici, ad indicare la ricchezza di questo partito. Ci abbiamo provato: in molti, tra le nostre iscritte ed i nostri iscritti, si sono dedicati con passione, energia e convinzione ad una discussione volta a capire come riformare lo Statuto, la struttura organizzativa e dunque sul come dare una nuova forma al PD.
Abbiamo avuto diversi incontri, discussioni, confronti su confronti. Alla fine è emerso un documento che ha sintetizzato molte delle visioni emerse. Altre questioni sono rimaste scoperte e altre ancora non hanno trovato tutti d’accordo. Ma, seguendo un percorso di decisione, dopo una discussione durata mesi, abbiamo votato ufficialmente questa posizione sulla Forma Partito che vorremmo.
Va da sé che, malgrado questo enorme sforzo di avvicinamento di posizioni diverse, restino aperte questioni importanti su cui non tutti convergono al 100%. Ma è l’esito di un percorso democratico ricco e articolato che vogliamo valorizzare e mettere a disposizione dei circoli, delle federazioni, delle assemblee e del gruppo dirigente.
Anche questa volta, come era accaduto nel 2015 con il lavoro di Fabrizio Barca, abbiamo voluto dare un nostro contributo. Speriamo che venga accolto, discusso, criticato se necessario, e che finalmente abbia inizio un vero percorso di riforma del Partito e soprattutto una discussione nel merito. Questo documento è un inizio.
Abbiamo l’occasione di cambiare per tornare a meritare la fiducia e dunque il voto delle nostre elettrici e dei nostri elettori. Non perdiamoci. Che la discussione abbia inizio!
La discussione del 7.7.2018 è stata suddivisa in sei tavoli tematici: Europa, Lavoro-Welfare, Diritti, Economia, Ambiente ed Urbanistica, Ricerca-formazione. Nelle 5 ore che abbiamo dedicato a questo lavoro di riflessione, discussione ed elaborazione politica sono emersi numerosi spunti di riflessione e diverse proposte concrete che andranno naturalmente sviluppate. Riteniamo comunque quanto emerso da questo lavoro utile per l’elaborazione di un programma politico per le europee 2019, per questo mettiamo il report a disposizione del nostro partito, il PD, e di tutti i suoi circoli, in Italia e all’estero.
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo
Delegato Assemblea Nazionale PD
In un recente confronto a cinque con diverse facce dell’Unione Europea (in termini di ruoli e nazionalità), si fa il punto della situazione e si cerca di capire cosa è in gioco del futuro dell’Unione e su quali punti l’UE deve far convergere le sue forze: migrazioni, digitalizzazione, crisi di rappresentanza. Al video hanno partecipato:
– Valerie Sternberg e Damian Boeselager da Volt, il primo partito europeo transnazionale;
– Nikolai von Ondarza dall’Istituto tedesco per la Sicurezza e gli Affari Internazionali,
– Federico Quadrelli, Segretario del Circolo Partito Democratico Berlino e Brandeburgo;
– Katja Sinko, iniziatrice de “Il Movimento Europeo”.
Di seguito il link: https://www.youtube.com/watch?v=rvqlk6mmToc