Riflessioni sull’addio al PD di Civati
Questo articolo è frutto del dispiacere che la notizia dell’abbandono di Civati mi ha procurato. Per chi mi conosce e ha seguito un po’ il mio percorso politico negli ultimi due anni, sa che sono stato sostenitore di Civati in occasione del Congresso 2013 e candidato nella sua mozione, nella circoscrizione Europa 2.
Per me è stato un riferimento politico, abbiamo affrontato una sfida importante con le primarie del PD e ben 400.000 persone gli hanno accordato la loro fiducia. A Berlino raccolse 100 voti vincendo sugli altri sfidanti.
Credo quindi sia giusto condividere il messaggio con cui Giuseppe Civati spiega le ragioni della sua scelta. Credo sia un fatto molto negativo per il Partito Democratico, come ha detto anche il Presidente Matteo Orfini, poiché se ne va una persona onesta e capace, competente e appassionata e soprattutto un esponente importante di questo Partito, che ha contribuito a fondare e di cui è stato candidato Segretario.
Questo abbandono lo interpreto come una sconfitta politica per il nostro Partito, come scritto da molti altri esponenti del PD.
La pluralità delle idee è il punto di forza di questo partito, deve essere il punto di forza. Se non siamo in grado di confrontarci con un dissenso, seppur forte, viene meno la nostra vocazione dialogante e progressista. Come dirigente locale del Partito ho una responsabilità nei confronti di chi mi ha accordato fiducia nel momento dell’elezione a Segretario e sarà mio impegno proseguire con il lavoro fino a qua svolto per garantire che il nostro Circolo sia sempre uno spazio di confronto aperto, di partecipazione vera dove tutte le idee possano trovare ascolto e risposta, anche se le idee possono non essere sempre le stesse per tutti.
Il Circolo PD di Berlino deve essere un esempio di buona politica locale, dobbiamo dimostrare che un’altra politica con il PD è possibile e che questa si basa sul ruolo centrale delle iscritte e degli iscritti e del coinvolgimento della base in ogni decisione fondamentale della vita politica del gruppo. Questo dovrebbe valere ad ogni livello.
Federico Quadrelli
Segretario Circolo PD Berlino