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Resoconto del SPD-Bundesparteitag

Il 10-11-12 dicembre 2015 si è tenuto il Bundesparteitag dell’SPD, a Berlino. Il partito social-democratico tedesco era chiamato a discutere ed approvare quasi 900 pagine di proposte provenienti da circoli, gruppi di lavoro, tavoli tecnici, singole associazioni/organizzazioni vicine al partito e così via. Non solo, doveva anche riconfermare il proprio direttivo con un voto da parte dell’Assemblea dei delegati e naturalmente anche il Presidente, Sigmar Gabriel. Con il 74% ha ottenuto la riconferma, perdendo circa 10 punti rispetto a due anni prima. Un risultato che parla della non condivisione delle scelte politiche e gestionali dell’ultimo periodo. L’Assemblea SPD ha eletto, inoltre, Katerina Barley, nuova Segretaria Generale, con oltre il 90% della fiducia. Un risultato oltre ogni aspettativa.




#ItaliaCoraggio. Il nostro impegno continua.

L’iniziativa voluta dal Partito Democratico per il 5-6 dicembre 2015 ha registrato una forte partecipazione da parte di iscritte e iscritti. Sono stati oltre 2000, infatti, i banchetti organizzati in Italia. Anche all’estero, però, abbiamo cercato di dare un contributo al successo di questa manifestazione.

A Parigi come a Bruxelles, anche a Berlino abbiamo realizzato alcune campagne di volantinaggio in alcune delle piazze più importanti della capitale tedesca, da AlexanderPlatz a PotsdamerPlatz. Abbiamo poi concluso con un banchetto al Volksbühne in Rosa-Luxemburg-Platz, assieme all’On. Laura Garavini, parlamentare eletta nella circoscrizione estero.

Questo per noi è solo l’inizio, continueremo con una campagna informativa anche nelle prossime settimane distribuendo il materiale e cercando di raccogliere le opinioni e le impressioni delle nostre concittadine e dei nostri concittadini.

Ciò che auspico è che questa iniziativa rappresenti l’inizio di un percorso che ri-collochi al centro della vita politica del nostro partito le iscritte e gli iscritti, le/i militanti e le tante e tanti simpatizzanti che si interessano alle nostre iniziative.

Ascoltare le opinioni delle iscritte e degli iscritti, infatti, dovrebbe essere non un atto straordinario che avviene una volta ogni tanto, ma una costante dell’attività politica di noi tutti e soprattutto di elette ed eletti, che sono, ricordiamolo, i nostri rappresentanti. E non il contrario.

Dall’estero credo si possa dare un contributo importante per costruire, tutti insieme, un nuovo percorso di partecipazione, ascolto e coinvolgimento, per il PD e per la Politica in generale.

#italiacoraggio sia dunque l’inizio di un rinnovato impegno, da parte di tutte e tutti noi, affinché le persone si sentano coinvolte e riacquistino l’interesse e la voglia di partecipare, con idee, critiche e sogni alla costruzione di un progetto politico che guardi al bene comune.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




#ItaliaCoraggio

All’iniziativa voluta dal Partito Democratico abbiamo partecipato anche noi del PD Berlino con alcune attività di volantinaggio tra PotsdamerPlatz e AlexanderPlatz.

Il nostro impegno però proseguirà anche nelle prossime settimane, con ulteriori attività di sensibilizzazione e informazione, soprattutto in occasione della nostra cena di Natale, che si tiene l’11.12.2015 presso il ristorante Grano e Pepe, in Brückenstr.10B, alla fermata Jannowitzbrücke (S7, S5, U8).

 




5-6 dicembre 2015 #Italiacoraggio

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

il 5-6 dicembre 2015 il PD ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul territorio nazionale chiamata #Italiacoraggio. Anche i Circoli PD all’estero hanno aderito a questo evento e noi con loro.

Faremo delle attività di volantinaggio tra PotsdamerPlatz ed AlexanderPlatz.




Bene l’emendamento Boccadutri sui pagamenti con carta

Ho letto su L’Unità dell’emendamento presentato dal deputato Sergio Boccadutri che elimina il tetto di 30 euro per i pagamenti con carta di credito e/o di debito.

Accolgo positivamente questa notizia poiché la lotta all’evasione ne potrà certamente giovare. Avevo valutato con molto scetticismo l’innalzamento del tetto per i pagamenti con il contante a 3000 euro poiché consapevole del fatto che nel nostro Paese la “infedeltà fiscale” è purtroppo una piaga.

Non è possibile quantificare con precisione il volume dei pagamenti in nero. Esistono infatti solo stime che però ci aiutano a inquadrare un fenomeno che, assieme alla corruzione, deprime lo sviluppo economico, sociale e politico del nostro Paese.

Incentivare i pagamenti con carta di credito anche per bassi importi è un passo in avanti importante che spero possa produrre, nel medio-lungo periodo un cambiamento delle abitudini delle nostre concittadine e dei nostri concittadini.

Come spesso viene ricordato, in Germania, come in Olanda, non esiste un tetto all’uso del contante, e questo è vero. Tuttavia, esiste la possibilità di utilizzare carte di credito o di debito, per effettuare qualsiasi pagamento. Volendo è possibile pagare anche un cappuccino con cornetto con la carta. O anche solo un caffé. E la cosa importante è che i consumatori lo fanno.

Nei paesi del Nord-Europa, come Svezia e Norvegia, l’uso del contante è pressoché assente. Si tratta di abitudini diverse, certamente, tuttavia credo che la lotta all’evasione passi proprio dal cambiamento delle abitudini dei consumatori/cittadini.

Per incentivare l’uso delle carte sarà utile prevedere incentivi economici sotto forma di sgravi fiscali per i negozianti che si impegneranno ad usare questo nuovo metodo di pagamento. Sarà anche importante prevedere tassazioni vicine allo 0 sulle transazioni tramite Pos per importi bassi, indicativamente sotto alle 15 euro, affinché non diventi per il commerciante un peso o uno svantaggio. Ragione per cui, a volte, i consumatori non richiedono di poter pagare con la carta, convinti di arrecare un danno al negoziante.

Federico Quadrelli
Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Intervista con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Für die erste Ausgabe der Zeitschrift #agoràBerlino haben wir ein Interview mit Sylvia-Yvonne Kaufmann geführt, unserer Europaabgeordneten für das Land Berlin.

Dieses Interview wurde auf Italienisch publiziert. Aber es war auf Deutsch geführt. Anbei befindet sich die deutsche Version des Interviews.

Interview mit Sylvia-Yvonne Kaufmann

Federico Quadrelli
Vorsitzender PD Berlin




Parigi – 13 novembre

Nel talk show di Jauch (domenica 15.11.2015) ci viene presentata una giovane coppia di tedeschi sopravissuta alla strage nella sala del concerto. Alla domanda: Vi siete barricati in questa stanza, ma come sapevate che non c’era più nessuno che voleva o poteva entrare per sfuggire ai massacratori? segue un momento di esitazione e imbarazzo – poi la giovane donna: abbiamo chiuso la porta, qualcuno ha aperto un’ultima volta, abbiamo fatto entrare ancora un paio di persone, infine abbiamo chiuso, ormai dovevamo decidere…

Dopo tre interminabili ore è arrivata la polizia a liberare la trentina di persone barricate in quella stanza. L’episodio è una metafora: l’Europa minacciata, poi realmente attaccata – l’Europa comincia a barricarsi, chiude le porte, dà un’occhiata, si prende dentro qualche profugo ancora e poi chiude definitivamente ogni via d’accesso e si dispone ad aspettare che fuori il mondo si acquieti. Ma quale meravigliosa e ideale polizia verrà a liberarci? Forse il 7° Cavalleggeri come nei film western vecchia maniera? Inutile illudersi che le porte tengano. Paradossalmente è più facile tener fuori i veri terroristi. Invece le masse disperate che fuggono dal terrorismo – ma anche dalla fame e dal sottosviluppo – quelle le nostre porte sprangate non potranno fermarle. La “società aperta” – tanto spesso citata e incensata in questi giorni – non ammette chiusure, non più di tanto.
Che fare?

Confessiamocelo anche noi, noi che abbiamo esultato quando Angela Merkel ha spalancato le porte, e poi l’abbiamo criticata quando ha fatto, parzialmente, marcia indietro, e poi l’abbiamo difesa dai Seehofer e dai De Maizière che tentavano di pugnalarla alle spalle – noi sappiamo che l’Europa non potrà accogliere e sfamare e istruire e assistere tutti i dannati della terra. Ma sappiamo anche che i dannati della terra non si lasceranno fermare dalle nostre buone parole o dai nostri poliziotti armati fino ai denti.

Com’è possibile che il burro europeo costi in Marocco meno del prodotto locale?, si chiedeva un mese fa Heribert Prantl sulla Süddeutsche Zeitung (17.10.2015). Come è possibile predicare il libero mercato e intanto sovvenzionare la nostra agricoltura e distruggere così il mercato dei prodotti locali nel Terzo Mondo? “Fintantoché il burro europeo è più economico del burro locale non potremo meravigliarci per l’esodo dai paesi africani”, conclude lo stesso giornalista.

Com’è possibile vendere armi micidiali all’Arabia Saudita sapendo che gli emiri di quel paese sono gli ispiratori occulti dello Stato Islamico? Forse perché, come ipotizza in un talk show televisivo (16.11.2015) Gesine Schwan (SPD), la violazione dei contratti già firmati ci costerebbe troppo caro? Che prezzo pagheremo quando quelle armi arriveranno all’IS?

Le destre isteriche gridano all’invasione musulmana e all’esportazione del terrorismo, opera dei paesi musulmani. Ma in quei paesi scopriamo – come ci suggerisce il giornalista Georg Mascolo – lo stesso speculare rimprovero: siete voi con i vostri giovani marginalizzati e fanatizzati che esportate il terrorismo! I vari John macellatori, e i francesi e gli inglesi islamisti che vanno a combattere in Siria (dalla sola Europa alcune migliaia) sono in parte un prodotto della precedente immigrazione. Ma talvolta anche figli del nostro sangue… cristiano – ancorché convertiti all’islam fanatico.

I fuggiaschi che abbandonano lo Zaire per cercare asilo in Svizzera – raccontava in un vecchio documentario un assistente sociale – non fanno altro che seguire i soldi di Mobuto. Perché se Mobuto trasferisce nelle banche svizzere i capitali accumulati depredando il suo popolo, a questa gente non resta che seguire lo stesso tragitto e inseguire i soldi, i loro soldi.

Che fare?
Si parla tanto di unità e di solidarietà in questi giorni pensando ai popoli europei, dimenticando che la solidarietà è indivisibile. Certo solidarietà con le vittime di Parigi. E degli scampati alle stragi e ai macelli della Siria e dell’Iraq che ne faremo?
Molti che prima votavano per la Linke – in Sachsen, Thüringen, Brandenburg – hanno votato nelle recenti elezioni regionali un partito nazionalista, razzista e islamofobo come l’AfD. Impossibile? Non sono forse passati in Italia alcuni bastioni che furono del Pci alla Lega? Un partito che ha fatto eleggere in un quartiere di Padova un consigliere comunale capace di scrivere su Facebook, in riferimento al ministro di pelle nera Cecile Kyenge, la seguente frase: “Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato?” (la Repubblica, 14.6.2013).

Il mondo è complicato. La linea che separa i nostri valori, quei valori ai quali più che mai in questi momenti ci appelliamo, non è la linea di confine fra due religioni diverse, né la linea che separa territorii diversi, l’Occidente e l’Oriente, o etnie diverse o popoli diversi. La barbarie più recente e immane dell’ultimo secolo è nata nel cuore della civiltà europea ottant’anni fa. La storia non si ripete mai, la barbarie si ripresenta spesso. Per quanto tempo ancora l’Europa si cullerà nell’illusione di essere fortezza di civiltà assediata da invasori esterni?

La metafora della stanza barricata a pensarci bene non funziona. O funziona solo a patto di sapere che al di fuori di quella stanza non ci sono solo i nemici, ma infuria una lotta cruenta: i nostri alleati naturali se ancora non sono stati assassinati stanno cercando in ogni modo di difendersi.

La metafora funziona a patto di ricordare che l’incivilità, l’intolleranza e l’odio serpeggiano anche all’interno della fortezza Europa assediata. Vorrei concludere ricordando le parole precise e inesorabili con le quali Gad Lerner anni fa descriveva l’intolleranza tutta nostra – europea – nei confronti di una minoranza di… brutti sporchi e cattivi (tanto per citare un vecchio film di Scola): gli zingari.

Una cosa però dobbiamo dircela chiara, anche se scomoda. Non possiamo più permetterci di considerare i rom e gli abitanti delle bidonvilles come materiale umano di scarto. Cancellarli non si può, a meno di concepirne lo sterminio. Una follia? Niente affatto: è l’unico esito coerente, dilazionato nel tempo, del malumore che cova e dello scricchiolio sinistro del nostro codice morale.
(la Repubblica, 13.8.2007)

Massimo Serenari